Mattarella terzo isolano al Quirinale

Sergio Mattarella è il dodicesimo Presidente della Repubblica, il primo siciliano e il terzo isolano dopo i due presidenti: Antonio Segni e Francesco Cossiga. È stato eletto al quarto scrutinio questa mattina con 665 voti su 995. Appena raggiunto il quorum di 505 voti, un lungo applauso di quattro minuti è arrivato da tutta l’Assemblea. Il Giuramento avverrà martedì alle 10 davanti al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali.

Queste le parole del nuovo Capo dello Stato: “Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. È sufficiente questo”.

Il dodicesimo inquilino del Quirinale è stato salutato dal premier Matteo Renzi con un tweet: “Buon lavoro, Presidente Mattarella! Viva l’Italia!“. Plauso anche dell’ex Presidente Napolitano ai cronisti: “Mattarella? Una figura imparziale. Un punto saldo per le riforme”.

Sergio Mattarella, giudice costituzionale, è stato ministro della Prima Repubblica come suo padre Bernardo. La bandiera di famiglia era quella della Dc, con la quale venne eletto capo della Giunta regionale anche il fratello Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio del 1980. La sua carriera è sempre stata all’interno della Balena bianca, a sinistra del partito, anche quando la Dc si trasformò in Partito Popolare, poi Margherita. Fino alla fondazione del Pd, a cui Mattarella partecipò.

Mattarella è stato due volte in Sardegna, la prima durante la giunta regionale Mario Melis, nel 1989 quando era titolare del ministero dei Rapporti con il Parlamento. In quell’occasione partecipò all’inaugurazione della Fiera campionaria di Cagliari. E poi tornò ancora, più di recente quando era titolare della Difesa, nel 1999, a quel periodo risale il rapporto più stretto (e intricato) con la Sardegna. La linea del suo dicastero mai sconfessata in seguito, fu quella di negare qualsiasi rapporto diretto tra tumori dei militari e la presenza dell’uranio impoverito nei missili utilizzati durante le missioni nei Balcani e le esercitazioni militari nei poligoni. Nonostante i rapporti dei medici, nonostante le sentenze dei tribunali civili che hanno riconosciuto il risarcimento ai militari malati. I primi casi, e le prime denunce, riguardarono proprio i sardi. Da qui l’opposizione alla sua elezione da parte del Movimento 5 Stelle.

Leggi anche: Quirinale, Cotti (M5S): “No a Mattarella, diceva che in Sardegna non si usava l’uranio impoverito”

Le reazioni, gli auguri. Intanto arrivano le prime reazioni anche dalla politica locale, auguri senza ombre da parte del centrosinistra. Soprattutto via social: Twitter e Facebook. “Buon lavoro a Sergio Mattarella, Presidente di tutti gli italiani”, ha scritto su Twitter l’eurodeputato e segretario del Pd sardo Renato Soru.  Dello stesso parere il segretario di Presidenza della Camera Caterina Pes (Pd) per la quale Mattarella sarà “il miglior garante per il Paese”. Gianfranco Ganau (Pd), uno dei tre grandi elettori assieme a Francesco Pigliaru (Pd) e Pietro Pittalis (Fi), ha parlato di “garante della democrazia e arbitro imparziale in un momento così difficile e particolare per l’Italia e la nostra Sardegna”. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha dichiarato: “Al momento dell’elezione si respirava un gran bel clima, un entusiasmo che è il segno di un ottimo inizio e fa ben sperare per il prossimo futuro. Con Sergio Mattarella l’Italia ha un presidente degno di grande stima, certamente capace di affrontare al meglio la situazione. Ha davanti a sé, infatti, il compito decisamente non semplice di accompagnare il nostro Paese lungo un percorso di riforme importanti quanto urgenti e sono certo che saprà farlo con tutta l’autorevolezza del ruolo.  In più,  la sua nota attenzione per i problemi e le esigenze delle Regioni è per noi elemento prezioso, che aggiunge motivi di fiducia a questa scelta”. L’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci (Fi), ha augurato “buon lavoro” a Mattarella auspicandosi che “si trasformi in un nuovo picconatore” e che “il prossimo presidente sia scelto direttamente dai cittadini”. “Spero che il Presidente Mattarella non ci stupisca sui valori etici e riesca invece a stupirci per la capacità di innovazione e di cambiamento di cui il Paese ha bisogno”. Lo dichiara il deputato dei Riformatori e presidente della commissione Affari sociali della Camera, Pierpaolo Vargiu.

Nuova protesta, invece, del deputato Mauro Pili (Unidos): anche alla quarta votazione sulla scheda ha scritto: “Sardegna Libera”.

 

 

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