Regione, Mater Olbia chiuso per Covid. Tutti in quarantena dopo i 4 positivi

Doveva essere l’ospedale che curava il coronavirus. Invece il Mater Olbia, polo privato del Qatar che lavora in convenzione con il Servizio sanitario regionale, è stato chiuso per Covid. L’ordine è arrivato nella tarda serata di ieri, su decisione di Marcello Acciaro, coordinatore dell’Unità di crisi nel Nord Sardegna. Sono sospese “le attività esterne” e “il personale tutto dovrà considerarsi in isolamento fiduciario”, sino a quando arriveranno gli esiti dei tamponi. Tecnicamente è una quarantena totale, praticamente un coprifuoco.

A far scattare la chiusura dell’ospedale, un focolaio tra i dipendenti: a risultare positiva, venerdì, è stata intanto la direttrice generale Alessandra Falsetti. Ma hanno contratto il virus pure altri tre dipendenti (di cui non sono stati precisati ruoli e incarichi all’interno della struttura sanitaria). Di qui la mano dura di Acciaro, che è estensione della Giunta di Christian Solinas. Il coordinatore dell’Unità di crisi ha infatti firmato la lettera su carta intestata della Regione.

Ovviamente non è la prima volta che in un ospedale si contano casi di coronavirus: in Sardegna è stata la costante durante tutta la pandemia. Tanto che nel Nord Sardegna, proprio tra Olbia e Sassari, nei mesi scorsi sono dovuti arrivare i medici dell’Esercito per ‘spegnere’ la diffusione del Covid in corsia. Ma il Mater Olbia la scorsa settimana ha commesso uno ‘sgarbo’ nei confronti della Regione, decidendo in autonomia di fare i tamponi. A pagamento. Senza nemmeno interpellare l’Esecutivo e affidandosi a un’ordinanza del sindaco Settimo Nizzi.

A Cagliari la mossa olbiese non l’hanno digerita. Ma non hanno battuto ciglio, evitando un ricorso che inizialmente sembrava scontato. Tuttavia alla prima occasione utile, ecco servita l’operazione di massimo rigore. Pan per focaccia reso? Chissà. Resta il fatto che in una struttura privata quale il Mater, la Regione non ha potere di controllo sulle procedure interne. Quindi in via precauzionale viene adottata la misura più rigorosa, la chiusura appunto. Anche per far capire al Qatar chi comanda nella sanità sarda.

Al Mater dal 24 agosto stavano facendo i tamponi privati e a pagamento, mille e cinquecento quelli già eseguiti al costo di 65 euro ‘a pezzo’, per un giro d’affari lordo da 97mila euro in cinque giorni. Test eseguiti direttamente nell’abitacolo delle vetture. Sulla collinetta all’ingresso sud di Olbia – lì si trova l’ospedale del Qatar – la fila è stata da subito impressionante. Medici e infermieri hanno lavorato al ritmo di trecento tamponi al giorno. 

Adesso si ferma tutto. Sul proprio sito l’ha scritto anche la stessa dirigenza del Mater che, venerdì, dopo i quattro casi positivi, aveva disposto solo lo stop ai tamponi sino al 1° settembre. Ma adesso con la lettera di Acciaro cambiano le cose. Il blocco alle attività del Mater durerà sino all’esito dei tamponi, di cui si occuperà la sanità pubblica attraverso l’Ats. I tempi li deciderà la Regione, non il Qatar, manco a dirlo.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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