Liste centrodestra, Oppi: “Io non mi sento alleato di Salvini né della Meloni”

“Io non mi sento né alleato di Salvini né della Meloni”. Poi un secondo affondo, in cui viene chiamato in causa anche Berlusconi. “In Sardegna – dice Giorgio Oppi, storico leader dell’Udc – si sono voluti appropriare di spazi che non hanno. Di spazi che sono molto al di sopra delle loro possibilità elettorali”.

Oppi, che la politica la conosce come pochi, in tutti questi giorni di trattative sulle candidature è rimasto in silenzio. Di proposito. A queste Politiche corre col centrodestra col simbolo di ‘Noi con l’Italia’. Ma adesso che i giochi nel centrodestra sono praticamente chiusi, il grande capo dello scudo crociato vuota il sacco per come la coalizione ha gestito la definizione delle liste: praticamente tutto è stato contrattato e concordato tra Roma e Arcore.

Oppi usa i numeri per dimostrare le sue ragioni. “Alle Regionali del 2014, l’Udc ha preso il 7,61 per cento, seconda forza del centrodestra (dietro Forza Italia) con oltre 52mila voti. Ma i tre dell’Ave Maria – è il riferimento a Berlusconi, Salvini e Meloni – hanno imposto che la distribuzione dei posti nei collegi sardi avvenisse sulla base del consenso nazionale”. Per cui la Lega, a queste Politiche, ha potuto indicare il candidato in due circoscrizioni uninominali della Sardegna, idem i Fratelli d’Italia (qui tutti i nomi). Ma Salvini nell’Isola non ha mai corso alle Regionali, mentre gli Fdi hanno preso quattro anni fa il 2,82 per cento (poco più di 20mila voti).

Nei collegi uninominali, dove alle urne si presenta un solo candidato per coalizione, l’Udc ha dato una sola indicazione, nel Sulcis, perché così è stato chiesto dal tavolo nazionale. E Oppi lo ha fatto più per non rompere l’accordo preso che per convinzione. Quindi promette: “Oggi è andata così, ma domani è un altro giorno”. Il leader dello scudo crociato avvisa: “L’Udc non avrà lo stesso atteggiamento nei prossimi appuntamenti elettorali”.

Oppi ha un pensiero anche per i Riformatori, coi quali avrebbe dovuto correre insieme il 5 marzo col simbolo di Noi con l’Italia. Ma giovedì i liberal democratici sardi guidati da Pietrino Fois si sono tirati fuori dalla corsa, proprio perché non hanno accettato i metodi imposti da Roma e Arcore. Nemmeno ai Riformatori è stato riconosciuto il peso elettorale che hanno nell’Isola: loro alle Regionali del 2014 avevano chiuso al 6,02 per cento (oltre 41mila voti). Oppi dice: “Udc e Riformatori valgono in Sardegna il 13,63 per cent, abbiamo rispettivamente quattro e tre consiglieri regionali. La nostra posizione sulle liste delle Politiche resta è critica”.

Il numero uno dell’Udc anticipa anche i capilista di Noi con l’Italia nell’Isola. Nella circoscrizione per la Camera del Centro-Sud (Cagliari, Sulcis, Medio Campidano e Oristano), correrà lo stesso Oppi. Nel collegio del Centro-Nord (Nuoro, Ogliastra, Sassari e Alghero) guiderà i centristi il consigliere comunale sassarese Antonello Sassu. Per Palazzo Madama il capolista sarà l’ex sindaco di Quartu, Mauro Contini.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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