L’assessore dimissionario (e della rissa a Palazzo) racconta la Lega: “Decidono tutto fuori”

“Scelte sempre calate dall’alto, insindacabili”. Decisioni per la Sardegna prese in Lombardia, da dove in questi tre anni e mezzo di legislatura hanno “imposto anche i capi di gabinetto” negli assessorati. Lo racconta Giorgio Todde, l’ormai ex titolare dei Trasporti nella Giunta di Christian Solinas.

Fedelissimo dell’ex commissario Eugenio Zoffili, Todde venne ingaggiato nell’Esecutivo proprio perché dava prova di massima obbedienza, sebbene alle urne delle Regionali 2019 avesse mancato l’elezione in Consiglio regionale. La sua dedizione per il partito si era vista anche in occasione di una rissa a Palazzo: era maggio dell’anno scorso. Scene da bar alle 21, con urla e spintoni. Todde aveva colpito al volto il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau.

Memorabile il fraintendimento di Todde che quella sera si era precipitato nelle scale dove si levavano voci e si fece largo dicendo “nessuno tocchi Eugenio”. Lui pensava che fosse Zoffili l’interessato. Invece era l’onorevole dei Leu, Lai. Eugenio Lai, sindaco di Escolca e consigliere regionale.

Passato un anno e qualche mese, il racconto di Todde sulla Lega, reso a L’Unione Sarda, è tutto un altro film fatto di rospi da ingoiare. L’ex assessore dice che i leghisti “sono colonialisti” e per questo, seppure “con decisione sofferta”, ha deciso di lasciare il partito dopo quattordici anni. Con lui sono usciti di scena, anche dagli incarichi politici, il vicecommissario Massimiliano Piu e la responsabile organizzativa, Lidia Palma, entrambi nel Gabinetto di Todde come consulente e segretaria particolare rispettivamente.

La crisi nella Lega va avanti da due settimane. Ha lasciato il partito anche Sandro Deiana, che era a capo del Dipartimento Economia, e anche i vertici della Lega a Budoni, Franco Michele Ventroni e Serena Carta. Insomma, un terremoto che dall’Ogliastra ha raggiunto la Gallura e potrebbe avere ripercussioni sul consenso del Carroccio il prossimo 25 settembre, quando anche in Sardegna si aprono le urne delle Politiche 2022.

Todde ha denunciato il “mancato radicamento della Lega in Sardegna” e detto che il suo malumore dura da tempo. In ogni caso, ad agosto, quando Matteo Salvini ha cominciato la sua campagna elettorale nell’Isola (con la piazza vuota), Todde era felice e contento nella foto di gruppo. L’ormai ex assessore spiega che il suo addio “non è legato alle candidature ma alla dignità”. Conferma che la Lega gli chiese la disponiblità a correre per il Parlamento, salvo poi preferire il commissario delle camicie verde, Dario Giagoni, che è pure consigliere regionale.

A Todde, sempre sul quotidiano di Cagliari, ha replicato proprio Giagoni che bolla come “bugie” la narrazione dell’ex titolare dei Trasporti sul verticismo del Carroccio, un partito dove “i sardi non contano, per questo me ne sono andato”.

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