Si accelera sulle opere pubbliche, Maninchedda: “Progetti per 552 milioni”

A sei mesi dalla firma del contratto relativo al mutuo da 700 milioni, ovvero l’intervento keynesiano inserito nella Finanziaria 2015, si viaggia “a due velocità: da una parte enti, agenzie regionali (Enas, Area, Abbanoa, Consorzi di bonifica e Consorzi industriali) ed Anas che stanno rispettando il crono-programma stabilito, dall’altra il sistema locale che presenta non poche difficoltà, nelle ex Province perché rallentate dalla fase di transizione e nei Comuni perché ancora alle prese con l’adeguamento al bilancio armonizzato”. È questo il quadro dipinto dall’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, nell’audizione in Commissione Governo del territorio in Consiglio regionale, presieduta da Antonio Solinas (Pd), in cui è stato fatto il punto sullo stato di attuazione degli interventi previsti dal mutuo sulle opere pubbliche inserito nella finanziaria 2015 che prevede 275 interventi in tutto il territorio regionale per un importo di 552 milioni (di cui 300 di nuova programmazione).

“Prevediamo di completare la progettazione entro l’anno e di avviare i cantieri nel 2017 – ha spiegato l’esponente della Giunta -. Stiamo comunque seguendo le diverse situazioni attraverso un monitoraggio molto accurato, fermo restando che il Consiglio regionale sarà chiamato ad intervenire su alcune criticità: il sistema delle dighe (tutte senza collaudo) che determina una minore capacità degli invasi, gli attraversamenti stradali dei fiumi nelle campagne, l’apertura dei canali tombati che espone ancora molti paesi ad un elevato rischio di alluvioni, la manutenzione delle strade comunali, l’ampliamento dei cimiteri che in tante realtà è diventato una emergenza”.

Resta poi il nodo, ha riassunto l’assessore, “dell’individuazione di uno strumento in grado di rendere più
veloce ed efficiente la nostra macchina amministrativa e dare un sostengo più forte al sistema locale. Nella stessa delibera del mutuo – ha ricordato – era prevista una struttura di missione che non è stata mai realizzata e ancora oggi, ad esempio, il coordinatore del piano Sulcis agisce senza alcun supporto; possiamo discutere su diverse opzioni ma dobbiamo comunque affrontare il problema delle infrastrutture in un modo nuovo, dai bandi alla progettazione, dalla gestione ai controlli sulle opere”.

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