“La mia patria è la Sardegna”. Paolo Maninchedda, il titolare regionale dei Lavori pubblici, spiega così la decisione di lasciare vuota la sua sedia nell’Aula di via Roma. L’assessore è stato l’unico esponente della Giunta a non partecipare alla seduta plenaria convocata dal presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, per ricevere Laura Boldrini, terza carica dello Stato.
Dunque, si registra una prima mossa di “ribellione” alla visita della prima inquilina a Montecitorio, da oggi a Cagliari per il suo primo tour istituzionale nell’Isola. La decisione di Maninchedda, tuttavia, era attesa, non fosse altro che nel 2013, da consigliere regionale in quota Psd’Az, il leader-fondatore del Pds (Partito dei sardi) aveva dato buca anche all’allora capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Per le stesse ragioni di Maninchedda, va registrata pure l’assenza dell’indipendentista Gavino Sale (iRs). Ma in Aula non c’era nemmeno l’ex governatore Ugo Cappellacci. In totale i consiglieri presenti sono stati 42 su 60. (al. car.)