Precaria-Dg all’Aspal, Procura indaga. Caos maxi staff: difficile azzerare tutto

La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo sulla nomina di Maika Aversano come Dg di Aspal, l’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro. Il caso lo ha sollevato a inizio maggio Sardinia Post, quando l’indicazione della precaria statale, per diversi anni funzionaria a tempo nel Comune di Castiadas, è diventata ufficiale con la delibera 17/3 a firma del presidente Christian Solinas e della direttrice generale della Regione, Silvia Curto. A fare notizia fu il fatto che la Aversano, due anni prima, si era candidata come Dg dell’assessorato al Personale ma non aveva i titoli. Da lì il passo indietro obbligato. A distanza di ventiquattro mesi, la precaria ogliastrina, classe 1975, si è riproposta come top manager, ma ci sono dubbi sull’effettivo possesso dei requisiti. Tanto che la magistratura cagliaritana ha deciso di vederci chiaro una volta per tutte. Intanto per Solinas e alleati si profila in salita il post approvazione del Dl 107 sui maxi staff: l’azzeramento degli attuali uffici di gabinetto e delle cariche di direttore generale non è una mossa facile. E poi la legge è debole, perché “manca la relazione tecnico-finanziaria“, denuncia il fondatore dei Progressisti, Massimo Zedda.

Dunque il governatore sardo sembra non aver imparato nulla sulle nomine delle figure apicali in Regione. Dopo il recente caso Aversano all’Aspal, come da nomina decisa dallo stesso presidente, la sensazione è che Solinas consideri irrilevanti i due avvisi di garanzia finora ricevuti. Uno a inizio legislatura, quando scelse come consulenti gli amici Franco Magi e Christian Stevelli; l’altro lo scorso dicembre, quando la Procura di Cagliari lo ha accusato sempre di abuso d’ufficio, ma anche di tentata concussione, per aver portato in Regione Silvia Curto e Pasquale Antonio Belloi. Lei, avvocata, lavorava nello studio di Costantino Murgia, grande elettore di Solinas; Bello invece è un vigile del fuoco del Psd’Az, nuorese di nascita e al quale Solinas ha affidato la Protezione civile.

Per la terza volta la Procura del capoluogo si mette al lavoro. Stavolta nel palazzo di giustizia sarebbe stato aperto solo “un fascicolo esplorativo”, come scritto l’altro giorno da L’Unione Sarda. Anche perché è irrituale la delibera sulla nomina della Aversano, inizialmente tenuta nascosta e poi resa cliccabile a distanza di giorni: un testo simile non si era mai visto prima. Perché a distanza di poche righe si legge prima che la Aversano è indicata come Dg di Aspal, ma subito dopo è scritto che vanno accertati i requisiti, quindi gli effetti della nomina sono sospesi (qui il documento). Roba da marziani.

Fatto sta che la prima poltrona dell’Aspal è ancora vuota a distanza di tre settimane dalla firma della delibera del 7 maggio scorso. La Aversano non ha mai messo piede in agenzia. Non solo: Solinas e la Curto hanno scaricato a Silvia Cocco, attuale Dg del Personale, l’onere di verificare se la Aversano possegga o meno i requisiti per fare la  direttrice generale. In realtà la Cocco quella verifica l’ha già fatta, perché faceva parte della commissione che ha stilato l’elenco degli idonei a ricoprire l’incarico nell’Agenzia regionale sulla base delle autocandidature. La Cocco ha valutato i curricula insieme al capo di Ats, Massimo Temussi, e all’amministratore unico di Arst, Roberto Neroni. Ma adesso non si capisce perché tutto si sia fermato, se la Aversano è stata ammessa dalla commissione. Né è chiaro perché Solinas abbia addirittura optato per la sospensione della nomina. Insomma, un caos.

Non meno complicata appare la questione complessiva della Regione dopo l’approvazione del Dl 107 sui maxi staff. Il centrodestra ha impiegato due mesi. E adesso che c’è il via libera a quella settantina di nomine fiduciarie, è scoppiato il bubbone sugli attuali staff. Sull’onda del pranzo di Sardara, da cui sono emerse le frizioni nel cerchio magico di Solinas, il presidente ha deciso di fare un po’ di pulizia. Ma siccome la Regione non è il salotto di casa, ci sono regole (e leggi) che vanno rispettate. Sennò la Procura accende i fari, almeno per verificare se tutto è in regola.

Stando a quanto riferito da Zedda, la legge sui maxi staff rischia “di essere impugnata anche dal Governo perché manca un documento obbligatorio per legge”, la relazione tecnico-finanziaria appunto. Inizialmente, nella prima versione del Dl 107, il costo era di sei milioni di euro annui. Poi poco prima dell’approvazione in Aula il Psd’Az ha presentato un emendamento che ha quasi dimezzato i costi a 3,5 milioni. Ma la spesa ritoccata non trova riscontro nel documento di cui parla Zedda. Se così sarà definitivamente accertato, la legge sui maxi staff non può avere vita lunga.

Quanto agli attuali gruppi di lavoro da azzerare, anche a Solinas è sicuramente giunta voce dello scenario da brividi  che si può prospettare. La risoluzione anticipata dei contratti, come vuole fare Solinas, può aprire la strada a una pioggia di ricorsi. Ciò significa per la Regione anche richieste di risarcimento danno a valanga, specie se i Dg da rimuovere venissero demansionati senza giusta causa. Solinas, che è rappresentante legale dell’ente, ne risponderebbe in prima persona, eventualmente anche davanti alla Corte dei Conti. Cioè di tasca propria.

Da registrare infine il caso dell’Anticorruzione in Regione: storia di inizio anno ma ripresa ieri dal Fatto Quotidiano. Il giornale diretto da Marco Travaglio ha ricordato che gli Uffici cui spettano le verifiche sulle procedure per evitare fenomeni corruttivi, è guidata da Federica Loi, ovvero la dirigente che quando guidava il servizio Gestione nell’assessorato al Personale aveva firmato i contratti della Curto e di Belloi. Contratti considerati illegittimi dalla Procura di Cagliari. Si era invece rifiutato di sottoscrivere quelle carte l’allora Dg del Personale, Carmine Spinelli, che stando agli atti giudiziari avrebbe ricevuto pressioni per nominare la Curto e la Belloi. Spinelli prima di riprendere l’aereo per Roma e tornare a casa propria, era passato in Procura: denunciò i fatti al magistrato. Da allora Solinas è indagato insieme alla sua capo di gabinetto, Maria Grazia Vivarelli, e all’assessora leghista al Personale, Valeria Satta. Questo è il quadretto.

La nomina della Loi, dopo il siluramento di Ornella Cauli scelta dal centrosinistra nella passata legislatura, non era stato una sorpresa. Al contrario il suo ingaggio era ampiamente previsto, come raccontato da Sardinia Post lo scorso gennaio (leggi qui). Il Fatto Quotidiano parla di “cerchio chiuso” e fa notare un dettaglio: la Loi è una sottoposta della Curto, perché l’Anticorruzione è incardinata nella presidenza. Un inglese direbbe: What’s else? Ovvero, cos’altro?

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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