Il Piano Pigliaru: riforme, bonifiche ed edilizia sanitaria

Non solo lavoro e scuole, ma anche riforme, bonifiche ed edilizia sanitaria. Francesco Pigliaru punta su questi grandi asset per rilanciare l’economia.

Non solo lavoro e scuole, ma anche riforme, bonifiche ed edilizia sanitaria. Francesco Pigliaru punta su questi grandi asset per far ripartire l’economia della Sardegna. Il presidente lo ha detto questa mattina ai capigruppo della sua maggioranza in Consiglio regionale. Quello di oggi è stato il primo vertice ufficiale di coalizione, allargato ai segretari dei partiti. Pigliaru ha fatto il punto sul lavoro della Giunta che marcia verso i 100 giorni di governo, un tempo che, per consuetudine politica, viene considerato il primo tagliando di ogni nuova amministrazione.

Pigliaru e i suoi si sono ritrovati nella sala del Pd in Consiglio. Tre ore e più di faccia a faccia, durante le quali il presidente ha illustrato il programma di governo dandosi, insieme alla maggioranza, anche una precisa organizzazione del lavoro. Ovvero, incontri fissi in modo da armonizzare l’ordine dei lavori dell’Aula con le sedute dell’Esecutivo, accelerando così l’approvazione di leggi e provvedimenti necessari a rilanciare lo sviluppo.

La Giunta sta dunque ragionando per macro temi. Quanto alle riforme, entro la fine del mese dovrebbe essere pronta la prima bozza di riordino della macchina regionale. Cioè, riorganizzazione di personale, enti e società partecipate. Poi ecco la riforma degli enti locali che ruoterà intorno alla soppressione delle Province, un indirizzo seguito anche dal governo Renzi. Nel capitolo del lavoro, inaugurato col progetto ‘Garanzia giovani‘, anche le bonifiche e l’edilizia sanitaria, perché sono economia keynesiana, ha detto Pigliaru ai suoi, quindi impiego di soldi pubblici per aprire quel processo virtuoso tra imprese private e nuove assunzioni. Di bonifiche se ne occuperà l’Igea, la spa regionale nata per ripulire gli ex siti minerari dall’inquinamento, ma finora ha solo accumulato debiti.

Gli interventi strutturali in campo sanitario seguiranno lo schema dell’edilizia scolastica, con una cabina di regia a cui affidare il censimento degli edifici esistenti per individuare poi le priorità degli investimenti. Al momento non si conosce la cifra che la Giunta intende dirottare sulla riqualificazione di ospedali e ambulatori territoriali. Di certo, verrà aperto un tavolo permanente con le otto Asl della Sardegna e le Aziende miste.

Pietro Cocco, capogruppo del Pd, non nasconde la soddisfazione: “Quello di stamattina è stato un incontro davvero produttivo. Insieme al presidente Pigliaru abbiamo ratificato l’assunzione degli impegni presi con i sardi in campagna elettorale. Dobbiamo risollevare un’Isola messa in ginocchio dai cinque anni di cattiva amministrazione del centrodestra. Per questo è più che mai necessaria la massima sinergia tra Giunta e Consiglio, un obiettivo che sarà perseguito calendarizzando incontri periodici”.

Anna Maria Busia, vicecapogruppo del Centro Democratico, dice: “Siamo una grande maggioranza che questa mattina ha ragionato sulle emergenze della Sardegna e sugli orizzonti di intervento per rimettere in asse l’economia e rilanciare il sistema Sardegna. Finalmente – continua l’avvocatessa cagliaritana – nella nostra terra martoriata dall’inquinamento industriale si parla di bonifiche, il che vuol dire anche tracciare un nuovo perimetro per l’occupazione, un versante ancora non sperimentato. La riforma della macchina regionale e quella degli enti locali sono altri due tasselli chiave di questo cammino appena cominciato”.

Insomma, l’agenda politica del centrosinistra comincia a riempirsi di provvedimenti sostanziali. Con Roma, l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci ha aperto il confronto per ottenere la modifica del patto di stabilità. A fine mese tocca a Gianmario Demuro (Riforme) presentare il primo atto di indirizzo sulla riorganizzazione della Regione. Cristiano Erriu (Urbanistica) potrebbe chiudere entro giugno il primo giro di concertazione sul Piano paesaggistico, in modo da cominciare a sbloccare qualche Puc (Piano urbanistico comunale). A Paolo Maninchedda l’onere di dare un futuro ad Abbanoa, la spa del servizio idrico che potrà essere ricapitalizzata. Ieri il Consiglio, attraverso la legge sulle Opere pubbliche, ha dato il primo ok al salvataggio. Tra un mese il piano di rientro da 120 milioni per contenere una voragine di debiti che vale otto volte tanto.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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