Il paradosso di Quartu: adesso la politica spera nel Tar

Il 7 ottobre i giudici amministrativi devono decidere se invalidare o meno il ballottaggio. In tal caso arriverebbe il commissario.

Per dirla calcisticamente, c’è un innesto (dimenticato) nella telenovela di Quartu: il 7 ottobre il Tar Sardegna deve decidere se invalidare o meno il ballottaggio del 14 giugno scorso, quello che ha assegnato il Municipio di via Eligio Porcu a Stefano Delunas, il sindaco piddino in guerra col Pd e fresco alleato del centrodestra. Di ieri, il patto di governo che nella terza città sarda ha messo nell’angolo proprio i Dem vincitori alle urne e dato vita a una maggioranza di governo molto trasversale.

Il ricorso al Tar è stato presentato alla fine dello scorso luglio. Oggetto della contestazione: la presunta irregolarità nella raccolta di alcune firme da parte di due liste di centrosinistra, Più Quartu e RossoMori. A sollevare il caso, l’allora coalizione di centrodestra, formata da Forza Italia, dalla civica Podeus dell’ex sindaco Mauro Contini, dal Psd’Az e dai Fratelli d’Italia, ovvero il cartello elettorale che ha perso il ballottaggio.

Poi non se n’è parlato. Ma dopo l’accordo di ieri, il paradosso di Quartu è che adesso siano i giudici amministrativi a decidere le sorti politiche del Comune dove in questi tre mesi Delunas non è riuscito nemmeno a completare la Giunta da otto. Gli assessori in carica sono quattro, due i dimissionari. Di più: il sindaco, senza ancora approvare delibere di rilievo, è riuscito anche a dimettersi e poi a fare dietro front. Così sino alla mozione di sfiducia di ieri, presentata da Contini diventato poi il salvatore dello stesso primo cittadino insieme a un’altra ex fascia tricolore che è Davide Galantuomo, l’ala centrista del nuovo asse di governo nonché attuale consigliere comunale.

Marco Piras, capogruppo Pd in Aula, a domanda precisa sulla possibilità che sia il Tar a mandare tutti a casa, a differenza di quanto non è riuscita a fare l’Assemblea municipale (mozione di sfiducia respinta con 15 “no” a fronte di 13 “sì”), dice: “A prescindere da chi riesca nell’intento, l’unica cosa veramente auspicabile è che a Quartu finisca questo squallido gioco“.

Insomma, in casa Pd, almeno in quella frangia di partito che da mesi non dialoga più con Delunas, la speranza è che la nuova maggioranza abbia vita breve. “Una simile stagione politica – continua Pias – non ha ragione di esistere, deve concludersi nel più breve tempo possibile. È certamente incredibile che da salvare Delunas siano proprio i due ex sindaci, Galantuomo e Contini, bocciati alle urne dai cittadini.La parola deve tornare agli elettori quanto prima”.

Saranno ulteriori settimane di attesa e di incertezza quelle che separano Quartu dall’appuntamento con la sentenza del Tar, rispetto alla quale lo stesso Contini, al momento il ricorrente più in vista, fa sapere: “L’opposizione davanti ai giudici amministrativi va avanti, non si ritira alcunché. Personalmente, non lo posso nemmeno fare, visto che non sono stato l’unico firmatario”.

Se mai ce ne fosse bisogno, la posizione di Contini vale una certezza: l’appoggio che l’ex primo cittadino azzurro ha dato a Delunas, in questo quadro, sembra più tattico che tecnico. Contini dice: “Non ci interessano le poltrone, la Giunta è competenza del sindaco. Noi abbiamo deciso di sostenere Delunas perché Quartu ha bisogno di ripartire. §2 necessario riavviare le opere e tagliare la Tasi col prossimo bilancio, dopo la paralisi decisa dal Pd”.

A Quartu, la nuova maggioranza sembra voler anticipare Renzi che la tassa comunale sui servizi indivisibili ha deciso di cancellarla dal prossimo anno. Contini aggiunge ancora: “Noi non aspettiamo la propaganda del premier, noi vogliamo agire subito per abbattere la pressione fiscale”.

Nella terza città sarda si dice che Contini, la sua Podeus e Forza Italia terranno sotto pressione Delunas. Ma l’azzurro fa sapere: “Assolutamente no. Vero che io l’ho definito l’uomo di paglia. Ma Stefano ha dimostrato davvero tanto coraggio, riuscendo a ribellarsi ai senatori del Pd che hanno comandato il partito negli ultimo 40 anni. Nomi? Non ne faccio, non voglio rischiare querele”.

Il fatto che Contini bollasse Delunas come “uomo di paglia”, se lo ricorda pure il capogruppo Piras, il quale osserva: “Resta da capire come si possa cambiare idea in così poco tempo. A me dispiace che Delunas sia finito nella mani di due sindaci protagonisti della peggiore politica degli ultimi anni. Ma anche noi del Pd abbiamo fatto l’errore di aver scelto Delunas come candidato sindaco“.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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