Il ministro Mauro: “Poligoni necessari, ma dialogo per limitare i problemi”

“Il tema della presenza dei poligoni in Sardegna è legato ad una logica di interesse della sicurezza nazionale. Abbiamo però un dialogo continuo con le istituzioni sarde per contenere l’invadenza delle problematicità legate alla presenza dei poligoni”. Lo ha detto a Olbia il ministro della Difesa, Mario Mauro, a margine della Festa della Brigata Sassari. “Siamo disponibili al confronto – ha chiarito – e verremo incontro alle amministrazioni e alla legge quando indaga, qualora la presenza delle strutture militari possa creare problemi. Dialogo, tra l’altro, mai interrotto e fatto di buona volontà. Per questo riteniamo che gli agricoltori, i pastori, i pescatori sardi non debbano guardare alle Forze armate con timore”. Il ministro ha ribadito che le stellette in Sardegna ci sono “in forza di ragioni storiche e di ragioni strategiche, ma siamo qui – ha sottolineato – anche per la storia dei nostri militari, moltissimi sono sardi. Questa cultura e rapporto tra Forze armate e l’Isola non può esser ferita da questi problemi. Durante la 2/a Conferenza sulle servitù militari, in programma a Roma a giugno, affronteremo proprio il tema dei bisogni delle amministrazioni”, ha annunciato Mauro.

“Al Ministro Mauro, preoccupato della difesa nazionale, voglio ricordare che la Sardegna ha sopportato per troppo tempo i costi sproporzionati delle servitù militari- Ragioni ambientali e di salute, assieme all’urgenza di nuove prospettive sociali ed economiche, ci obbligano a ridiscutere l’eccesso del gravame militare preteso dalla nostra Isola. Troppa terra e troppo mare violentati e sottratti ai sardi”. Lo ha dichiarato il deputato di Sel Michele Piras. “Non è solo un problema di territorio occupato, ma anche della natura delle attività di addestramento che vengono svolte: troppo spesso, prevedono l’uso di ordigni e di esplosivi che lasciano ampie zone di territorio contaminati con metalli e polveri che costituiscono un grave fattore di rischio per la salute della popolazione e degli animali. Non solo ci batteremo per la chiusura di Capo Frasca e Capo Teulada e la riperimetrazione e specializzazione del Poligono del Salto di Quirra in polo di addestramento e formazione ad alta tecnologia, ma pretenderemo che lo Stato paghi per intero il costo delle bonifiche e che partecipi alla riconversione dell’economia locale. La sicurezza nazionale non può continuare a chiedere ai sardi un sacrificio di proporzioni così devastanti. Auspichiamo che il ministro Mauro mantenga la parola data, circa la convocazione nel 2014 della seconda conferenza nazionale sulle servitù militari. Quella sarà l’occasione per la nuova rappresentanza del Popolo Sardo per chiedere una riduzione quantitativa e qualitativa della presenza militare nell’Isola.”

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