Il lutto dei soriani: “Renato, lascia il Pd”. E c’è chi vorrebbe candidarlo “a sua insaputa”

Amara elaborazione del “lutto” per i seguaci di Renato Soru. Un mesto messaggio è stato postato ieri, poco dopo l’annuncio, sulla pagina “Sardi per Soru presidente“: Care amiche e amici, siamo partiti con questo progetto della Pagina “Sardi per Soru Presidente” circa 6 mesi or sono. Eravamo convinti, entusiasti e soprattutto persuasi della utilità di Renato Soru, e del progetto che egli ha incarnato, per la Sardegna e per il Centrosinistra. Lo siamo ancora oggi. Ma prendiamo atto della volontà del Presidente di non candidarsi alle Primarie del Centrosinistra e seppur con dispiacere ne rispettiamo la scelta. Grazie di cuore a tutti per la partecipazione attiva che avete sempre praticato su questo spazio democratico”.

La pagine era nata con l’obiettivo dichiarato di convincere, attraverso la pressione popolare, Renato Soru a ricandidarsi. Ma poco dopo l’avvio è avvenuta la storica rottura tra Soru e l’ex assessore alla Cultura Maria Antonietta Mongiu (nella foto), fino a qualche prima considerata la sua più fedele sostenitrice.  E la pagina ha avuto un momento di sbandamento, prima di riprendersi con un andamento mai entusiasmante :  8940 “mi piace” in sei mesi (l’obiettivo era 10mila). E una serie di polemiche feroci. Prima un attacco a Francesca Barracciu, poi uno scontro feroce sul codice etico, con scambi di insulti tra i sostenitori dell’ex governatore e quanti, invece, facevano notare la gravità dell’accusa cui deve rispondere: evasione fiscale.

L’ultimo post ha raccolto oltre 200 “mi piace” e una novantina di commenti. Molti dei quali, molto duri verso il Partito democratico, invitano in modo esplicito Soru ad andarsene dal Pd e a procedere per una nuova strada. Scrive per esempio Franca Dessì: “Non dimentico che questo partito, ormai in via di estinzione, ha già silurato Soru una volta, dunque, mi fa piacere che non partecipi alle primarie del Pd, anzi mi farebbe più piacere se lo abbandonasse prima della sua estinzione. Questo partito non merita persone serie… lo sta dimostrando ampiamente sia in Sardegna che a Roma”.

Altri profetizzano una sconfitta elettorale del centrosinistra. Scrive la docente universitaria Cristina Lavinio: “Bisognerebbe candidarlo a sua insaputa (tanto l’insaputa è di moda). Ma noi siamo seri. Solo che, se il PD e il centrosinistra si accorgessero che non ci sarebbe candidato migliore per vincere… Siamo solo alla moltiplicazione dei candidati improbabili, in questo momento. E vincerà qualcun altro”.

 

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