Pigliaru: “Vogliamo una Sardegna più equa e sicura”

LA DIRETTA e il testo integrale delle dichiarazioni programmatiche di Francesco Pigliaru: 48 minuti di discorso in Consiglio regionale.

Ore 11,50. Per il centrosinistra, commenta Cesare Moriconi (Pd): “Dal presidente Pigliaru (ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE) è arrivato intanto un messaggio politico importantissimo sulla nuova stagione di collaborazione che si deve aprire tra Giunta e Consiglio, e non ho dubbi che questo favorirà l’intero processo legislativo rinsaldando quella frattura creata dal centrodestra nella precedente legislatura”. Per quanto riguarda i contenuti programmatici, Moriconi dice che “le dichiarazioni infondono speranza alle imprese e ai cittadini, confermando gli impegni assunti dal presidente della coalizione nei confronti dei sardi durante la campagna elettorale”.

Ore 11,48. Dalla minoranza di centrodestra arrivano i primi commenti sul discorso del presidente della Regione. Alessandra Zedda, assessore uscente alla Programmazione, bolla come “insufficiente” l’intervento di Pigliaru. E Stefano Tunis, neoconsigliere di Forza Italia, parla di “discorso banale e a tratti impreciso”.

Ore 11,33. “Ci faremo carico dei lavoratori occupati nelle aziende in crisi, ma non delle imprese. Dobbiamo avere il coraggio di scelte importanti”. Con queste parole Francesco Pigliaru ha concluso le proprie dichiarazioni programmatiche, un discorso che era cominciato alle 10,45.

Ore 11,32. “Puntiamo sul partenariato economico e sociale per riscrivere i testi unici dell’urbanistica e dell’edilizia. Il confronto è già cominciato ed è necessario perché i Comuni possano adeguare i loro Puc al Ppr”.

Ore 11,30. “Dobbiamo garantire la parità di genere”.

Ore 11,29. “Favorire la ripresa economica vuol dire favorire l’accesso delle imprese al credito, abbassare la pressione fiscale e abbattere la burocrazia”.

Ore 11,27. “Realizzeremo nuovi servizi per l’impiego e riorganizzeremo la formazione professionale”.

Ore 11,25. “I primi 30 milioni stanziati per l’edilizia scolastica sono solo l’inizio di un investimenti che punta ad arrivare a una cifra ben più alta, pari a 100 milioni l’anno”.

Ore 11,22. “Un ragazzo su 4 non finisce la scuola dell’obbligo, siamo la Regione italiana con la più alta dispersione scolastica. Non ci può essere sviluppo senza istruzione. A breve presenteremo un piano straordinario che consenta interventi mirati per gli studenti più svantaggiati. Ma investiremo molte risorse anche nell’aggiornamento degli insegnanti”.

Ore 11,19. “Sanità vuol dire anche qualità ambientale. Noi vogliamo meno carbone e più gas. Bisogna chiudere con la discariche, imparando a riciclare. Stabiliremo una tariffa unica di smaltimento”.

Ore 11,17. “Vogliamo una sanità più vicina ai cittadini, con più case della salute. Ma vogliamo anche una sanità indipendente dalla politica”.

Ore 11,15. “Vogliamo una Sardegna più equa e sicura. Per questo dobbiamo avere un più attenta gestione delle risorse”.

Ore 11,14. “Il lavoro fatto per il Galsi non va buttato via, la Sardegna ha bisogno del gas”.

Ore 11.05. “Staremo attentissimi alle infrastrutture che in questi anni sono state lasciate invecchiare. Mi riferisco, su tutto, alla rete ferroviaria e alla statale 131. Lo stop al cantiere della Serrenti-Villasanta è uno scandalo che deve cessare. Vogliamo sederci di nuovo al tavolo con Cin-Tirrenia, per ricontrattare la continuità territoriale marittima concordata dal Governo nazionale escludendo la Sardegna”.

Ore 11,04. “Utilizzeremo tutte le risorse che l’Europa ci mette a disposizione. Ma vigileremo anche sui doveri che lo Stato ha nei nostri confronti, su tutto la modifica del patto di stabilità. Noi crediamo che alla nostra Isola debba essere autorizzata una maggiore spesa di 1 miliardo e 200 milioni”.

Ore 11,01. “Rendere più efficiente la Regione vuol dire favorire la capacità degli enti locali di collaborare anche e soprattutto tra loro, per questo serve una riforma delle autonomie territoriali. Ci impegneremo a definire una volta per tutte le funzioni delle Province”.

Ore 10,58. “Costruiremo una banca dati sulle competenze. Fonderemo la nostra azione di governo sulla trasparenza. Ai cittadini vogliamo dare una Regione snella che dia certezze sui tempi”.

Ore 10,55. “In questi anni troppe persone sbagliate sono state messe in posti chiave. Noi invece vogliamo un’amministrazione riformata, operando una coraggiosa revisione che premi le competenze e non la militanza politica, e sanzioni le inefficienze”-

Ore 10,51. “Dobbiamo governare la Sardegna nel peggiore momento della storia recente: un sardo su 2, nella fascia tra i 20 e i 64 anni, non ha lavoro. Dal 2008, il Pil della nostra Isola è diminuito di 7 punti, i posti di lavoro persi hanno raggiunto quota 80mila, la cassaintegrazione è aumentata del 500 per cento”.

Ore 10,49. “Il mio pensiero alle vittime dell’alluvione”.

Ore 10,45. Francesco Pigliaru ha cominciato il suo discorso. “La campagna elettorale è finita e oggi sono il presidente di tutti i sardi. Un augurio a tutti di una proficua legislatura: che possa essere quella della ripresa economica. Per raggiungere l’obiettivo è necessario un confronto leale, nei toni e nel merito, tra maggioranza e opposizione”.

Ore 10,40. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha aperto la seduta, la terza della legislatura. All’ordine del giorno ci sono le dichiarazioni programmatiche di Pigliaru e l’elezione dei tre segretari d’Aula non rappresentati nell’Ufficio di presidenza.

Ore 10,30. Francesco Pigliaru è arrivato nel palazzo di via Roma a piedi, intorno alle 10,20. In mano una cartellina azzurra. Davanti a un bar di via Barcellona le strette di mano per il nuovo governatore che avrebbe dovuto cominciare a parlare intorno alle 10,30, ma la seduta del Consiglio non si è ancora aperta. Domani, dalla stessa ora e per tutto il giorno, il dibattito.

Ore 10,20. In Consiglio regionale è tutto pronto per le dichiarazioni programmatiche di Francesco Pigliaru, ovvero il discorso del presidente alla Sardegna, un percorso cominciato il 16 febbraio con la vittoria alle elezioni regionali. Il 12 marzo la proclamazione degli eletti, con quasi un mese di ritardo per via del caos seggi. Quello stesso giorno l’insediamento di Pigliaru in Regione, a Villa Devoto, per il passaggio di consegne col governatore sconfitto, Ugo Cappellacci.

Diretta a cura di Alessandra Carta

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