“Il virus non è andato in ferie: bisogna stare attenti, usare le mascherine e rispettare le distanze. Diversamente rischiamo che debba di nuovo chiudere tutto”. È questo un passaggio del ‘Punto stampa’ in cui è venuto fuori il bluff degli Rt. Ovvero gli indici di contagio che il presidente Christian Solinas aveva annunciato con l’ordinanza 20 del 3 maggio. Oggi, dopo un giorno di attesa, è invece emerso che gli Rt a livello comunale non sono calcolabili perché il valore dei casi zero si annulla con quello dei tamponi zero. Non si può dire che in un dato municipio non ci sono infetti, se non vengono fatti i tamponi. Quindi l’Rt che si ricaverebbe, sarebbe una forzatura. Di certo un valore non attendibile perché non verrebbe calcolato secondo i ventuno parametri indicati dall’Istituto superiore di sanità.
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È stato Giovanni Sotgiu, docente di Statistica medica all’università di Sassari, a spiegare a Solinas quanto fosse impraticabile la strategia della Giunta messa nera su bianco nell’ordinanza numero 20. E al governatore un merito va riconosciuto: ha scelto Sotgiu come nuovo componente del Comitato scientifico, sebbene il professore sia stato determinante nel palesare l’inadeguatezza della strategia sugli Rt comunali. Una posizione, quella di Sotgiu, identica a quanto fonti interne al ministero della Salute hanno spiegato ieri a Sardinia Post.
I richiami di Solinas sull’uso delle mascherine e il rispetto del distanziamento sociale sono in qualche modo in controtendenza rispetto alla linea dei giorni scorsi, in cui il capo della Giunta sarda ha assecondato la linea politica del suo mentore, il segretario leghista Matteo Salvini. “La fase 2 – ha detto Solinas – non equivale a un ‘liberi tutti’, serve la massima prudenza”. (al. car.)