Ganau nuovo presidente del Consiglio. Ma sulla sua elezione il centrosinistra perde due voti

Gianfranco Ganau, sassarese, cardiologo, classe 1955, è il nuovo presidente del Consiglio. Ma ha preso 34 voti, a fronte dei 36 onorevoli del centrosinistra.

Gianfranco Ganau, sassarese, cardiologo, classe 1955 (è nato il 3 marzo), è il nuovo presidente del Consiglio regionale, il quindicesimo della storia autonomista. Ma sul voto del successore di Claudia Lombardo alla guida della massima assemblea sarda, la maggioranza di centrosinistra si è strappata. Ganau – eletto alla terza votazione, quando era sufficiente la maggioranza semplice (a quota 31) – per far l‘en plein avrebbe dovuto raccogliere 36 preferenze, tante quante gli onorevoli della coalizione: invece ne ha prese due in meno, due schede bianche.

Un’ora dopo il voto chiuso alle 12,22, il neoeletto, che è un Pd di area Cabras, ha organizzato una conferenza stampa nel suo nuovo ufficio del 6° piano, dove l’aspettava la Lombardo. Ganau ha minimizzato su quei due voti in meno raccolti: “Sono cose che in politica succedono – ha detto -, non credo che la doppia astensione abbia un significato particolare”.

Di certo, è impossibile sapere quali consiglieri non abbiano appoggiato l’elezione del medico, visto che gli 11 partiti del centrosinistra hanno scelto di non identificare le proprie schede. Si tratta di una tecnica inventata dalla Dc, le cui diverse correnti interne si differenziavano dalle altre siglando per esempio l’iniziale del nome e a seguire mettendo il cognome. Oggi invece tutti gli onorevoli hanno scritto semplicemente ‘Ganau’, forse per ridurre al minimo le speculazioni sullo strappo. Le cui ragioni, probabilmente, vanno ricercate nella nomina dei 12 assessori, una rosa dalla quale è rimasta fuori Sinistra sarda che nella nuova Assemblea ha due consiglieri. Ma fino a ieri si era anche ipotizzato che si potessero astenere pure i RossoMori di Gesuino Muledda,  per via della posizione intransigente che il partito sovranista ha tenuto sulla questione morale contro Francesca Barracciu, accusata di peculato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi. E Ganau ha sulle spalle due rinvii a giudizio per abuso d’ufficio.

La reazione del centrodestra, la nuova opposizione in Consiglio regionale, non si è fatta attendere. Pietro Pittalis, capogruppo (riconfermato) di Forza Italia, dice: “Non mi pare un buon inizio per la maggioranza. Certamente era scontato che la prima poltrona dell’Aula andasse a loro, ma hanno mancato l’unanimità”. Pittalis era il candidato della minoranza alla presidenza e ha raccolto 23 voti più “la mia scheda bianca”, precisa. E fanno appunto 24, come i seggi del partito azzurro e degli alleati. “Noi comunque – aggiunge il capogruppo – sapevamo da ieri che nel centrosinistra ci fossero problemi, si pensava addirittura che le loro schede bianche potessero essere quattro”. Pittalis chiude proprio con un passaggio sulla posizione giudiziaria di Ganau: “Spero che da oggi il Pd abbia la decenza di non agitare più la questione morale, a seconda dell’umore. Noi, a differenza loro, siamo sempre garantisti, non a giorni alterni”.

Sullo strappo interno al centrosinistra, riflette pure Giorgio Oppi, il grande capo dell’Udc sarda e che in Consiglio regionale sta cominciando il suo ventisettesimo anno. “Quelle due astensioni arrivate sull’elezione del presidente – sottolinea – sono un segnale. Piccolo quanto si vuole, ma pur sempre specchio di un malumore. Nei giorni scorsi il centrosinistra aveva dato l’impressione di essersi ricompattato, invece alla prima occasione utile è emersa la divisione”.

La seduta di oggi – che si è aperta col giuramento dei 60 consiglieri – è finita alle 12,30. La prossima è convocata il 27 marzo alle 10,30. Verrà completato l’ufficio di presidenza con la nomina dei due vice di Ganau più tre questori e un segretario per ogni gruppo consiliare. Già avvenuto, invece, il passaggio di consegne tra Ganau e la Lombardo, la quale ha detto: “Faccio i migliori auguri di buon lavoro al neopresidente e al governatore Pigliaru. La situazione della Sardegna è tale per cui c’è davvero bisogno della massima unità di intenti, serve fare sinergia tra schieramenti per rispondere al meglio alle tante emergenze della nostra Isola”.

È noto che in questa campagna elettorale la Lombardo non abbia appoggiato Cappellacci, e a domanda precisa chiarisce: “Mi pare che dalle urne del 16 febbraio sia arrivata una richiesta di cambiamento che speriamo si manifesti con atti concreti. Per ora, su questa Giunta possiamo solo avere impressioni e le mie sono positive”. Ganau, dal canto suo, ha fatto sapere che, d’accordo col presidente Pigliaru, imposterà la legislatura “aprendo alla massima collaborazione tra maggioranza e opposizione e creando spazi di reale confronto tra Consiglio e Giunta, senza l’intermediazione dei capigruppo”.

Un appello all’unità lo aveva lanciato all’inizio della seduta anche Mariolino Floris, il decano dell’Aula che ha presieduto i lavori sino all’elezione di Ganau. Floris ha richiamato “il doppio schiaffo incassato ieri in Parlamento dalla Sardegna sul mancato riconoscimento di un seggio a Bruxelles e sugli aiuti negati agli alluvionati. Io credo che la nostra Isola debba rivendicare la propria autodeterminazione”.

Alessandra Carta

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