Paolo Maninchedda non dovrà presentarsi domani in Procura per rispondere alle domande del Pm Marco Cocco dopo l’iscrizione nel registro degli indagati per lo scandalo dei fondi ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna.
L’assessore regionale ai Lavori pubblici è stato infatti dispensato dall’interrogatorio perché nella memoria difensiva consegnate nei giorni scorsi emerge che nella XIII legislatura non ha mai ricoperto il ruolo di capogruppo nè di tesoriere di Progetto Sardegna, il movimento fondato da Renato Soru prima delle elezioni del 2004. A Maninchedda viene contestata, insieme a Mario Bruno, all’epoca tesoriere del gruppo e attuale sindaco Pd di Alghero, l’indebita percezione di 3.960 euro, denaro che sarebbe stato utilizzato per un sondaggio elettorale. Già al momento del ricevimento dell’invito a comparire, il difensore dell’assessore, avvocato Massimiliano Ravenna, aveva sottolineato che il suo assistito non era mai stato presidente, né aveva mai rivestito incarichi apicali all’interno di Progetto Sardegna, concetti ripresi e ribaditi nella memoria consegnata al Pm.