Familiari, amici e buoni propositi. Lo sbarco in via Roma dei nuovi consiglieri

Alle 12,30, finita la seduta, la prima della XV legislatura, il bar del Consiglio regionale viene preso d’assalto. Sono tutti lì gli onorevoli, alcuni con parenti e amici.

Il plotone Pd, primo partito dell’Isola, 18 i seggi conquistati il 16 febbraio, è nutrito. Piero Comandini, ex assessore nella commissariata Provincia di Cagliari, dice: “È un bell’inizio di legislatura con l’elezione di Gianfranco Ganau alla presidenza, la sua lunga esperienza amministrativa gli permetterà di guidare al meglio i lavori dell’Aula, per dare subito risposte alle emergenze, così come chiedono i sardi che non possono più aspettare”.

Roberto Deriu, il presidente dell’Ups (Unione Province Sarde) eletto col Pd nel collegio di Nuoro, chiarisce: “Dobbiamo essere degni della funzione legislativa che viene riconosciuta al Consiglio. Se ci chiamano onorevoli è perché abbiamo il dovere di onorare la scrittura delle leggi, a nome delle nostre comunità”.

Dal fronte del centrodestra, Christian Solinas (Psd’Az) fa sapere: “Io credo che per governare la complessità di questa crisi sia indispensabile un’ampia base consiliare. Se verrà costruita sui temi e sulle idee, noi ci siamo. Questa è la sfida che attende Pigliaru”.

Nessuna pregiudiziale nemmeno per Paolo Truzzu, unico consigliere in quota Fratelli d’Italia: “Vediamo cosa ci proporrà il centrosinistra. Se i provvedimenti saranno interessanti, da parte mia non ci sarà alcuna preclusione, ma vigileremo su tutto. Il clima di oggi? Formale, come in ogni assemblea regionale che si rispetti”.

Esordio in Aula anche per Stefano Tunis, uno dei 10 azzurri di questa legislatura: “Per me è tutto nuovo, ho solo da imparare. Credo che il Consiglio debba recuperare un po’ di quella luce perduta negli ultimi tempi, per questo andranno perseguiti obiettivi comuni. L’unica nota stonata di questa giornata è la ridottissima presenza femminile. Come ho già detto in più occasioni, una delle prime iniziative alle quali lavorerò sarà una proposta di legge che garantisca la doppia preferenza di genere”.

Ignazio Locci, altro quarantenne dell’opposizione, sottolinea: “Speriamo di poter rappresentare al meglio le istanze dei nostri territori. Per me che sono un militante della politica è un grande onore essere arrivato nella massima assemblea sarda”.

Al. Car.

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