Dighe, Maninchedda a Enel: “Proroghe cassate da Corte Costituzionale”

La contesa sulle dighe (e soprattutto sulla gestione dell’energia idroelettrica) in Sardegna è appena iniziata e va avanti a suon di comunicati e dichiarazioni tra i due principali contendenti: Regione Sardegna ed Enel. Ieri la decisione della giunta di centrosinistra, guidata da Francesco Pigliaru, di riprendere la titolarità delle concessioni. Subito era arrivata la posizione secca del gestore dell’energia: “non si potrà prescindere dalla scadenza delle concessioni nel 2029 come da Dlgs 79/99. Tale diritto sarà oggetto di tutela in ogni sede ritenuta più opportuna anche a livello Comunitario”. E poi l’apertura a eventuali incontri con la Regione.

Oggi è la volta dell’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, che puntualizza su date e riferimenti normativi citati: “Fa sempre piacere sentire Enel dichiararsi disponibile a un incontro con la Regione Sardegna, al quale siamo sempre stati disponibili. Fa invece sorridere il richiamo al Decreto Bersani e alla scadenza lunare del 2029, giacché questa scadenza è stata già annullata dalla legge regionale 17/2000, contro cui l’Enel si rivolse al Tribunale delle Acque nel 2008 e perse la causa”. E sottolinea ancora: “Tutti i tentativi di proroga delle concessioni tentate dal parlamento italiano sul modello del decreto Bersani sono state cassate dalla Corte costituzionale sulla base di ricorsi presentati dalle regioni. I sardi sono i proprietari delle dighe del multisettoriale, questo è acquisito” E conclude: “Poi, chiunque voglia proporre buoni affari, vantaggiosi per i sardi, rispettosi dei diritti dei sardi, compatibili con uno sviluppo sostenibile, è ben accetto in Regione Sardegna”.

Le dighe e i conti. Le dighe entrate nell’elenco regionale sono quelle del Coghinas, Flumendosa e Taloro, oltre che quelle in costruzione del Combidanovu (Orgosolo) e Monti Nieddu (Orgosolo). Finora, infatti, le concessioni degli impianti ideroelettrici sono stati gestiti dall’Enel che annualmente ha avuto un ricavo di 47 milioni di euro lordi per la produzione di energia (550GWh: 250 da deflusso e 300 da pompaggio) a cui si aggiungono 6,6 milioni di euro di valore dei certificati verdi. Una piccola parte riguarda Enas che produce 40 Mwh annui per un valore che si aggira tra i 3 e i 5 milioni di euro. Per la Regione l’obiettivo principale è quello del raggiungimento dell’equilibrio dei costi e dei ricavi della gestione del multisettoriale(dighe che servono acqua grezza per l’agricoltura, per il servizio idrico integrato gestito da Abbanoa e per l’idroelettrico). Attualmente, infatti, esiste uno squilibrio perchè Enas “costa” ogni anno circa 24-26 milioni di euro. Per coprire questi costi la Regione Sardegna nel 2014 ha stanziato 19 milioni di euro, mentre Enas ha un debito verso i Consorzi di bonifica per 11 milioni, mentre vanta un credito verso Abbanoa (da 2006 al 2013) per 56 milioni per fornitura di acqua grezza.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share