La sanità in Sardegna nel 2014 registra un buco di 11 milioni di euro, che va a sommarsi ai disavanzi degli anni passati portando complessivamente la cifra a -469 milioni. Lo ha annunciato l’assessore della Sanità, Luigi Arru, nella sua relazione introduttiva alla direzione regionale del Pd in corso a Oristano per affrontare i nodi del piano sanitario e della realizzazione del San Raffaele a Olbia. L’esponente della Giunta Pigliaru ha anche annunciato per ottobre una prima bozza di piano da discutere con le parti sociali e politiche. “Se fossimo stati come le altre regioni a statuto ordinario ci avrebbero messi tra quelle commissariabili – ha detto Arru – Osservasalute 2014 ci dice che la spesa corrente in Sardegna rappresenta circa il 10% del Pil procapite, cioè 19.900 euro, rispetto ad una regione come l’Emilia Romagna dove se ne spendono 29 mila. Ecco allora che occorre utilizzare bene i soldi per offrire i livelli essenziali di assistenza, ridurre il debito accumulato garantendo il diritto alla salute, ma non ci possiamo permettere di ridurre il servizio”.
L’assessore ha spiegato che l’idea è di “avviare un percorso virtuoso con migliori pratiche mutuate dalle altre regioni italiane“. Occorre poi definire “sistemi di controllo e di governo”, ma la parola d’ordine deve essere “reti integrate”, con un’assistenza territoriale “forte”, ad iniziare dal medico e pediatra di libera scelta, per dare una risposta appropriata nel territorio. Quello che manca, per ora, è un sistema di dati che rappresentino la realtà del modello sardo, per arrivare ad un obiettivo indicato dallo stesso assessore: “assicurare equità e uniformità dell’assistenza”.