Concorsi regionali, esultano i sindacati: ‘Stop dal Tar, ora serve revisione bando’

I sindacati erano contrari al doppio concorso della Regione per 20 posti e dell’Aspal per un altro dirigente. Il Tar ha dato loro ragione, approvando il ricorso presentato da due funzionari, e ora chiedono che si intervenga in regime di autotutela alla revisione del bando regionale. “È stato necessario procedere all’impugnativa non solo per la palese (a nostro avviso) illegittimità della procedura avviata dall’Aspal – denunciano le segreterie regionali di Cgil-Fp, Uil-Fpl, Sadirs e Sdirs -. Ma anche per gli effetti distorsivi che tale concorso determinerebbe in tutto il comparto, con la formazione di una anomala graduatoria di idonei, ed evidenziamo che il riconoscimento delle nostre ragioni apre la strada, che intendiamo percorrere con urgenza, alla revisione del bando del corso concorso della Regione. A nostro parere, infatti, occorre intervenire in regime in regime di autotutela per modificare la sorta di “lotteria” che è stata disposta per determinare i vincitori della preselezione (in caso di pari merito l’ordine dei candidati può essere deciso dal numero dei figli) e per definire una corretta interpretazione della normativa a tutela dei concorrenti disabili”.

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“Dopo la discussione svolta ieri nella camera di consiglio, oggi la seconda sezione del Tar Sardegna ha depositato le ordinanze sui due ricorsi presentati dai nostri legali, avvocati Gian Luigi Machiavelli e Caterina Usala, per conto di colleghi funzionari regionali, nei confronti del bando di concorso Aspal per l’assunzione di un dirigente, accogliendo la richiesta di sospensiva – ricordano i segretari regionali dei sindacati, Enrico Lobina (Cgil-Fp), Giampaolo Spanu (Uil-Fpl), Luciano Melis (Sadirs) e Cristina Malavasi (Sdirs) – le stesse ordinanze, in coerenza con il ragionamento svolto nei ricorsi, hanno sospeso anche tutti gli altri atti impugnati, tra cui, appunto, il bando del corso concorso dell’amministrazione regionale per 20 dirigenti (compresi due per Enas)”.

Le quattro sigle sindacali sottolineano il passaggio delle due ordinanze in cui si ricordano le norme “che impongono l’espletamento di concorsi unificati per l’accesso alla dirigenza del sistema Regione”. Questo è il nodo cruciale della questione, su cui hanno basato i ricorsi accolti dai giudici amministrativi del Tribunale di via Sassari. “Il bando dell’Aspal è stato emanato in aperta violazione della legge regionale 21 del 21 giugno 2018, che all’articolo 1 afferma ‘I dirigenti del comparto di contrattazione regionale appartengono a un ruolo unico e sono inquadrati in un’unica qualifica’, che all’articolo 5 rafforza il concetto con ‘Il personale del comparto di contrattazione regionale (…) appartiene a un unico ruolo‘ – aggiungono le quattro sigle che tutelano gli interessi dei dipendenti regionali – e che prevede perciò l’integrazione (con queste disposizioni) della legge quadro sul pubblico impiego regionale, e cioè la legge regionale 31 del 1998. Nella quale, comunque, è stato sempre presente un altro caposaldo del ragionamento, e cioè la chiarissima prescrizione dell’articolo 32 (l’accesso alla qualifica di dirigente avviene, con procedure unificate per l’amministrazione e per gli enti)”.

M.Z.

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