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Comuni: a Cagliari si spende per i rifiuti, Pula è la città della cultura

I novanta abitanti di Baradili devono considerarsi fortunati, se è vero che per ciascuno di loro l‘amministrazione comunale spende ogni anno quasi tredicimila euro: una cifra ben superiore a quella di tutti gli altri comuni della Sardegna, Cagliari e Sassari comprese, e tra le più alte d’Italia. Il piccolo paese dell’Oristanese è in compagnia di Tergu, Bidonì, Setzu, Stintino e altri centri minori dell’isola nella classifica dei comuni che hanno la più alta spesa pro-capite annua: i numeri non significano necessariamente che gli amministratori di Baradili siano più spendaccioni di altri, visto che il budget annuo è suddiviso tra pochi abitanti, ma è comunque un dato curioso.

Come curioso è muoversi tra numeri e informazioni del portale soldipubblici.gov.it, che racconta le cifre spese da regioni, province e comuni e secondo gli intenti del Governo “vuole promuovere e migliorare l’accesso e la comprensione dei cittadini sui dati della spesa della Pubblica Amministrazione, in un’ottica di maggiore trasparenza e partecipazione”. Da un primo sguardo emergono dati interessanti, per esempio che per amministrare l’intera regione sarda si spende più che in Lombardia.

Usando gli stessi numeri del portale governativo qualcuno ha poi messo in piedi soldipubblici.thefool.it, sito creato dalla società italiana The Fool dove i dati sono resi più leggibili e immediati. Per ora si trovano solo le spese dei comuni italiani dell’anno appena passato e comunque non tutte, dato che qualche amministratore è più indietro di altri sulla questione trasparenza, ma muoversi tra classifiche e confronti è interessante per farsi un’idea sul lavoro delle amministrazioni comunali nell’isola. Si può interrogare il sistema sulle singole voci di spesa, chiedere quali sono le città più virtuose in assoluto o in quali ambiti i comuni spendono di più.

Con alcune conferme rispetto a quanto già si sapeva: Cagliari ad esempio è tra le città italiane con i costi più alti sui rifiuti: per ogni cittadino la giunta di Massimo Zedda deve sborsare ben 290 euro, poco meno di quanto viene impegnato a Napoli e più di Roma e Milano. Complessivamente nel capoluogo si investono 43 milioni all’anno per tenere la città pulita, cifra che rappresenta la spesa più grande nel bilancio comunale prima della voce sui contratti del personale a tempo indeterminato con quasi 34 milioni di euro, ovvero 226 euro per cittadino. Grandi numeri anche sulle assicurazioni: con 3,7 milioni di euro il capoluogo è al quinto posto nella lista delle città che investono di più sulle polizze per amministratori, beni e uffici, quasi quanto a Firenze che pure di beni da proteggere ne ha qualcuno in più.

Non si può certo dire che il budget cagliaritano sia intaccato da investimenti sulla cultura: a Cagliari si contano poco più di 4 euro investiti in beni di valore culturale, archeologico, storico, artistico per ogni cittadino, meno di quanto si spende per bollette di acqua, luce e riscaldamento e addirittura meno di spese postali o buoni pasto del personale. A sopresa è Pula la città isolana che l’anno scorso sulla cultura ha investito di più: oltre 1,4 milioni di euro, più di 200 per cittadino, seguita da Sassari con 1,200 milioni e Stintino che sfiora gli ottocento mila euro.

Dal sito soldipubblici.thefool arriva un’altra curiosità: tra tutte le città sarde è Nuoro la più litigiosa, la giunta guidata da Alessandro Bianchi ha infatti messo in conto ben 245 mila di euro per coprire le spese legali dell’amministrazione. Poteva certamente andare peggio, visto che Catania ne spende 5 milioni e Salerno 3. Pare che i comuni di Busachi, Narbolia e Serdiana siano in pace con tutti, se è vero che in bilancio si contano poco più di cento euro per spese legali.

I più devoti? Nel cuore della Barbagia: il comune di Fonni, quattromila anime adagiate sulle pendici del Gennargentu, ha speso 310 mila euro per opere destinate al culto tra chiese, processioni e feste. Seguono Alghero, che ha investito 271 mila euro sul suo ricco patrimonio religioso, e il piccolo comune di Masullas, in Marmilla: quasi 190 mila euro per un paese che conta poco più di mille abitanti.

Francesca Mulas

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