È il giorno del silenzio elettorale in vista del voto di domani 10 giugno, quando in Sardegna si scelgono trentotto nuovi sindaci. Ma due soli Comuni che vanno alle urne, Iglesias e Assemini, hanno più 15mila abitanti, quindi la possibilità di ballottaggio – il 24 giugno – nel caso in cui nessuno dei candidati a sindaco superi il 50 per cento delle preferenze. In tutti gli altri trentasei centri la tornata elettorale si decide in un solo turno.
Nell’Isola questo test delle Amministrative ha un peso specifico importante per due ordini di ragioni: è l’appuntamento elettorale più vicino alle Regionali del prossimo anno, ma anche quello immediatamente successivo alle Politiche che il 4 marzo scorso hanno profondamente modificato il sistema dei partiti con il crollo del Pd, l’avanzata del Movimento Cinque Stelle e l’exploit della Lega, sebbene in Sardegna Forza Italia abbia mantenuto la leadership nel centrodestra.
Come spiegato nell’editoriale di Sardinia Post all’indomani del 4 marzo, la crescita dei cosiddetti partiti anti-sistema, quali M5s e Lega, è la nuova cifra politica italiana, da misurare con attenzione alle urne di domani per capire gli eventuali riflessi sulle Regionali del 2019. In questo senso, Assemini e Iglesias si prestano bene a un simile esercizio di valutazione, dal momento che Assemini è stato il primo Comune sardo a essere amministrato dai Cinque Stelle, con la vittoria di Mario Puddu nel 2013, e Iglesias ha dimostrato negli anni di non aver perso del tutto le idealità ereditate dalla classe operaia, malgrado la pesantissima crisi post industriale.
Ad Assemini, stando alla composizione delle liste, il Pd spaccato nei due candidati a sindaco Francesco Lecis e Francesco Consalvo (l’uno alle urne con simbolo dei dem, l’altro da ex iscritto) sembra avvantaggiare centrodestra e Cinque Stelle. Un centrodestra che corre unitissimo nella stessa composizione delle Politiche, quindi con il Psd’Az alleato della Lega: l’aspirante primo cittadino è Antonio Scano. Gli M5s, invece, hanno una sola lista e questo, in termini di singoli voti, può essere un vantaggio per la coalizione guidata da Forza Italia. Non solo: rispetto alle Comunali del 2013, anche i grillini si sono divisi, tanto che opposta a Sabrina Licheri, la candidata ufficiale di M5s, c’è Irene Piras, consigliera comunale uscente eletta cinque anni fa col movimento (e non l’unica fuoriuscita).
A Iglesias lo scenario pre-elettorale è opposto: il centrosinistra non solo ha mantenuto la composizione che nel 2013 ha accompagnata alla vittoria il sindaco uscente Emilio Gariazzo, ma si è allargata all’Udc. Il leader della coalizione è Mauro Usai, classe ’88, la nuova generazione del Pd. Per contro si è spaccato il centrodestra che corre con Valentina Pistis leader senza la lista di Psd’Az-Lega e ha pure perso i pezzi andati insieme alle due civiche di Carlo Murru. M5s schiera il 26enne Federico Garau, il più giovane tra gli aspiranti primi cittadini, mentre Rifondazione punta sulla marocchina di Casablanca Asmaa Oug.
Domani si vota dalle 7 alle 23. Lo spoglio è previsto subito dopo la chiusura delle urne. Sardinia Post seguirà lo scrutinio in diretta con aggiornamenti da tutti i seggi e i risultati finali nei trentotto Comuni.
Al. Car.
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