Click day bocciato anche dal Consiglio di Stato: “Esula da criteri meritocratici”

Stop dal Consiglio di Stato al “click day” per gli eventi culturali in Sardegna. I giudici hanno di fatto confermato la decisione del Tar dello scorso agosto, quando il Tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso delle associazioni- capitanate dalla “Time in Jazz” di Paolo Fresu– che si erano opposte al bando a sportello voluto dalla giunta regionale, una procedura lampo che in pochi secondi aveva esaurito tutti i 750.000 euro stanziati, senza selezione.

Ieri il Consiglio di Stato – come riporta l’agenzia di stampa Dire – ha ribadito la validità delle ragioni portate avanti delle associazioni escluse dall’assegnazione dei contributi, respingendo il contro ricorso della Regione Sardegna. “Il sistema ad ordine cronologico – si legge nell’ordinanza – cosiddetto a sportello, mutato in corso di gara ai fini dell’assegnazione dei contributi pubblici regionali, esulando da criteri meritocratici fondati sulla previa valutazione da parte dell’amministrazione della tipologia dell’evento e del suo impatto sul territorio, ai fini di incremento turistico, appare ad un sommario esame non rispettoso delle previsioni di legge della norma regionale della Sardegna 7 del 1955″.

La legge in questione, modificata quest’anno, ricordano i giudici, autorizza l’amministrazione regionale, “allo scopo di incrementare lo sviluppo del turismo nel territorio della Regione”, ad erogare contributi per “sostenere progetti, iniziative e manifestazioni che favoriscano la promozione dell’immagine della Sardegna e siano suscettibili di produrre importanti ricadute positive in termini economici e di generare flussi turistici sui territori interessati”.

“Il Consiglio di Stato boccia il ‘click day’ relativo alla legge 7 sui grandi eventi turistici, confermando la decisione del Tar. Purtroppo ora decine di associazioni sarde che hanno già speso le risorse rischiano il fallimento a causa della politica deleteria dell’assessore al Turismo della Regione Sardegna”. Così ha commentato Eugenio Lai, capogruppo di Leu in Consiglio regionale. 

“La decisione del Consiglio di Stato certifica il fallimento della politica del ‘click day’ da parte dell’assessore Gianni Chessa- attacca Lai-. Avevamo già da tempo criticato questa scelta scellerata che ora rischia di essere fatale per decine di associazioni sarde. Credo che ora Chessa debba chiedere scusa, evitare scaricabarili come abbiamo assistito con i dipendenti del suo assessorato dopo la decisione del Tar, e mettere in sicurezza i bilanci delle associazioni che hanno già speso le risorse”. 

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