Centrosinistra, alleanza a rischio

È caos primarie, nel centrosinistra, con annessa resa dei conti. Sel, Idv, Upc, Verdi e Centro democratico non hanno alcuna intenzione di piegarsi alla «prepotenza del Pd», fanno sapere. Quindi si dicono pronti a lasciare la coalizione, visto che il Pd ha snobbato la loro richiesta di posticipare la presentazione delle candidature dall’8 agosto al 2 settembre. Due ore più tardi, cioè alle sette e mezzo di sera, Gianfranco Ganau, che proprio oggi ha ufficializzato la propria corsa, lancia un ramoscello d’ulivo: «Propongo che la scadenza dell’8 agosto resti valida solo per il nostro partito, mentre agli alleati venga concessa la proroga sollecitata».

È metà pomeriggio, quando Sel, Idv, Upc, Verdi e Centro democratico scrivono (e diffondono) un documento dai toni durissimi, una nota di poche righe che sembra il preludio di un loro clamoroso addio  alla coalizione di centrosinistra. Loro sono i partiti che nel vertice di lunedì hanno chiesto il rinvio al 2 settembre e non hanno gradito che il Pd abbia respinto la loro proposta. O, quantomeno, non abbia ancora fatto arrivare loro un “no” ufficiale.

«Se dobbiamo interpretare come rifiuto il silenzio del Pd sulla nostra richiesta – si legge nella nota – dobbiamo ricordare che ci saremmo aspettati più rispetto per noi alleati e attenzione sulla necessità che prima sia completamente definito il quadro generale per quanto riguarda alleanze e programma».

Il gruppo dei ribelli non fa nomi precisi, però incalza con forza: «Se qualche candidato del Pd, impedendo di aderire a questa richiesta, pensa di vincere per abbandono, sbaglia, e lede le possibilità di una reciproca fiducia per le elezioni, quelle vere. Se poi qualcuno – mettono ancora in chiaro i cinque partiti – ritiene che debbano essere solo primarie interne del Pd ne prenderemo atto, e valuteremo se la coalizione si può basare sulla prepotenza del Partito democratico».

Stava quasi finendo luglio quando il centrosinistra aveva chiuso l’accordo sul regolamento delle primarie, con la chiamata alle urne fissata per il 29 settembre più una serie di passaggi preparatori. A cominciare dalla scadenza dell’8 agosto per presentare le candidature (entro le 19). Ma lunedì Sel, Idv, Upc, Verdi e Centro democratico hanno chiesto lo slittamento al 2 settembre. La stessa sollecitazione l’hanno fatta i Rossomori, ma la loro firma non c’è nel documento in questione. La data dell’8 agosto la difendono invece Rifondazione e i Comunisti italiani.

Fatto sta che adesso i cinque partiti sperano che a sparigliare le carte e concedere il rinvio sia la commissione dei garanti, presieduta da Francesco Sitzia. Gli altri componenti sono Andrea Deffenu, Fabio Botta, Massimiliano Piras e Riccardo Schirò. L’organismo è rappresentativo di tutte le forze alleate e potrebbe succedere che accolga la richiesta di proroga. Ma questo si saprà solo il 9 agosto, quando la commissione dovrà ufficializzare i candidati ammessi alle primarie e magari, contestualmente, lascerà aperti i termini fino al 2 settembre.

Di certo, la possibilità sembra praticabile, alla luce del salvagente lanciato da Ganau. «Concordo pienamente – scrive il sindaco – con quanto dichiarato nelle ultime ore dagli altri partiti che compongono la coalizione del centrosinistra sardo e che per questa ragione hanno devono poter avere voce in capitolo sulle primarie. Credo che il Partito Democratico debba fare uno sforzo e nonostante personalmente abbia più volte dichiarato che la data di presentazione delle candidature debba restare quella dell’8 agosto, questo può valere solo per il Pd, mentre agli alleati sia concessa una proroga al 2 settembre». Ganau aggiunge: «Sono convinto che tale soluzione possa rafforzare l’alleanza fra le forze politiche che lo compongono il centrosinistra. Più volte i partiti della coalizione sono venuti incontro alle esigenze del Pd. Ora, forse, tocca a noi comprendere sino in fondo le loro esigenze, del tutto legittime, e accettare che i loro candidati possano essere presentati anche più avanti».

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