Cig in deroga per il Covid-19, Zedda: “Istruite 823 domande (su 28.898)”

“La Regione Sardegna ha inviato all’Inps le domande per la cassaintegrazione in deroga mercoledì 22 aprile alle 8,50, solo che possono passare anche ventiquattro ore prima che il sistema dell’Istituto previdenziale possa vederle”. A Sardinia Post lo dice Alessandra Zedda, l’assessora al Lavoro cui spetta super visionare le domande dei 28.898 lavoratori dell’Isola che hanno richiesto gli ammortizzatori sociali in seguito all’emergenza Covid-19. Il caso è scoppiato ieri, quando la sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, ha detto che “nessuna domanda è arrivata dalla Sardegna all’Inps“. Come si è potuto rilevare anche nel prospetto riassuntivo pubblicato sempre ieri dallo stesso Istituto di previdenza, in base alla verifica fatta il giorno precedente. Il passaggio Regione-Inps è necessario perché alla prima spetta l’esame della pratiche; al secondo l’erogazione materiale della cassaintegrazione.

Assessora Zedda, riepiloghiamo: nel report Inps del 23 aprile, in base ai dati raccolti il 22, i vostri uffici non hanno mandato nemmeno una pratica a Roma. Conferma?

Quanto dice l’Inps, nella persona del presidente Pasquale Tridico, è vera. Ma dal loro punto di vista. Perché corrisponde ugualmente a verità che la Regione, alle 8,50 del 22 aprile, ha caricato la determinazione sul proprio sistema informativo Sil e inviato all’Istituto nazionale il primo blocco di pratiche. L’ha fatto la dirigente del servizio Politiche per le imprese, la dottoressa Marina Monagheddu.

Le richieste sarde di Cig in deroga sono invisibili?

Può succedere che i due Sil, di Regione e Inps, per un lasso di tempo che può durare anche ventiquattro ore non comunichino. Di qui, appunto, l’assenza della Sardegna dal prospetto dell’Istituto previdenziale.

L’assessorato al Lavoro quante domande ha inserito nel primo blocco del 22 aprile?

Ci sono 245 lavoratori, a cui corrisponde l’erogazione di 523.608 euro. Il caricamento della determinazionale, ripeto, è avvenuto alle 8,50.

Quante sono in Sardegna le domande totali di Cig in deroga?

Ne hanno fatto richiesta 12.968 aziende, pari a 28.898 lavoratori. Il dato è aggiornato alle 10 di oggi, 24 aprile.

A parte il Trentino che fa per conto suo e la Sicilia che ugualmente non ha ancora spedito nulla, ritiene che siete in ritardo?

Assolutamente no. Se di ritardo si può parlare, è solo fisiologico.

In che senso?

È dovuto al fatto che noi stiamo lavorando pratiche cosiddette pulite: all’Inps stiamo dando tutto pronto. Per le domande autorizzate, l’Istituto previdenziale dovrà solo comunicare alle aziende il riconoscimento della Cig in deroga e procedere quindi al pagamento, dopo che i datori di lavoro compileranno l’Sr 41, il modello che si utilizza in questi casi.

Le risulta che le altre Regioni stanno mandando pratiche incomplete?

Non voglio dire questo. Noi stiamo facendo un lavoro di qualità, da prima classe. E ciò si potrà dedurre dalle domande che l’Inps autorizzerà ai lavoratori sardi.

Resta il fatto che la Sardegna il 22 aprile era ancora a quota zero con gli invii all’Inps. C’entra il fatto che avete firmato l’accordo quadro coi sindacati solo nove giorni dopo il decreto nazionale?

Non c’è stato alcun ritardo da parte della Giunta nella firma dell’accordo coi sindacati. Le difficoltà ci sono state dall’8 aprile al 21, perché purtroppo si è schiavi dei cosiddetti sistemi di sviluppo. Ribadisco, però, che il 22 abbiamo fatto il caricamento.

Cosa sono i sistemi di sviluppo?

Abbiamo riscontrato qualche problema nella definizione della scheda. Ovvero il format che stiamo utilizzando per registrare le domande arrivate all’assessorato. L’abbiamo predisposto noi per facilitare le procedure. Si aggiunga che l’esame delle domande di Cig in deroga ha coinciso anche con il cambio di appalto del gestore del Sil. Siamo dovuti ripartire da zero.

Tutto risolto adesso?

Tra il 22 e il 23 aprile gli uffici hanno continuato a lavorare. E non ci siamo mai fermati. A oggi le domande spedite all’Inps sono passare dalle 245 iniziali a 823 (su 28.898) per un importo di 1.620.469,80 euro. A tanto ammonta il valore della Cig in deroga che verrà erogata.

Quando contate di finire con l’invio all’Inps di tutte  le 28.898 pratiche?

Da lunedì si occuperanno di spedire le domande all’Istituto di previdenza dieci persone. Inizialmente hanno lavorato in tre, adesso appunto c’è un potenziamento di altre sette unità che abbiamo appena finito di formare.

Questo è un ritardo?

No, solo per via degli sviluppi, come detto prima, c’è stato qualche intoppo. L’alternativa alla scheda telematica sarebbe stata quella di trasferire i dati delle aziende su Excel, il tempo l’avremmo perso dopo. Adesso siamo certi che possiamo accelerare moltissimo. Contiamo di concludere l’invio di tutte le 28.898 pratiche entro quindici-venti giorni. Ma con un margine di errore bassissimo: l’obiettivo è che l’Inps si chieda un supplemento di verifica solo per il 10 per cento delle domande.

Copertura finanziaria della Cig in deroga. Come sono i numeri?

Dal Governo nazionale abbiamo ricevuto 32 milioni e 700mila euro. Ma questi soldi bastano per coprire 4.049.382 ore di C ig in deroga.

Quante sono, invece, le ore totali che vanno coperte?

Sono 6.284.000. Quindi c’è una differenza di 2.234.617 ore. Che vogliono dire la disponibilità di altri 18.100.400 euro.

Questi soldi ci sono o no?

Il Governo, al momento, solo informalmente ci ha comunicato l’assegnazione di altri 37.002.720 euro.

Quindi la copertura, almeno sulla carta, non solo c’è ma ne avanza pure. Giusto?

La copertura ci sarà, solo se i soldi annunciati li erogheranno realmente.

Ma c’è la comunicazione informale, ha detto.

Sì, il problema è che le richieste di cassaintegrazione in deroga, secondo i calcoli del Governo, potrebbero aumentare sino a 66.136.

Adesso quante sono?

Per ora 28.898. Quei 66.136 lavoratori sono una proiezione. Se sarà confermata, serviranno altri soldi.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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