Certificato negatività, il grande rebus: Solinas continua a non dire come si fa

Da due giorni è stato chiamato “certificato di negatività”, il passaporto sanitario di cui per settimane ha parlato Christian Solinas. Il numero nome l’ha dato lo stesso presidente in un video diffuso nel pomeriggio di sabato 23. In quell’occasione, il governatore ha detto che “la Sardegna spalanca le braccia ai turisti” e chiesto “solo una cautela in più: munirsi del certificato di negatività”.

Passate quarantotto ore, però, Solinas non ha spiegato come l’accertamento va fatto. L’unica cosa certa, per deduzione, è che spetta a un medico accertare l’assenza del virus in una persona, dal momento che in materia sanitaria non esistono le autocertificazioni. Non solo: al momento il metodo più sicuro per accertare la negatività (o la positività) è il tampone che tuttavia, per la scarsità di reagenti, viene fatto solo nei casi sospetti, non come screening di massa. E tantomeno potrà essere chiesto, in assenza di uno stato di salute lo giustifichi, come esame per andare in vacanza.

L’alternativa, nella narrazione politica, sono i test rapidi. Salivari e sierologici. Ma i primi, tanto caldeggiati da Solinas, non sono ancora i commercio, come ricostruito da Sardinia Post qualche giorno fa (leggi qui). I secondi, che pure vengono fatti in diversi labortatori in Italia, non rivelano se una persona è malata o sana. Col test sierologico, semplicemente, si misurano semplicemente gli anticorpi. Che in una persona asintomatica si potrebbero essere sviluppati con la malattia in corso. Quindi questo tipo di esame non fornisce la negatività richiesta dalla Regione.

In questo quadro, in bilico non ci sono solo le vacanze dei turisti, ma anche il ritorno nell’Isola di tanti emigrati sardi che aspettano l’estate per rivedere famiglie e amici. Al nostro giornale sono ormai quotidiane le richieste di chiarimenti sul punto, ma solo Solinas e la Giunta possiamo spiegare i dettagli del certificato richiesto. Quello che, al momento, non sta avvenendo. E sino a quando la Regione non chiarisce cosa sia il certificato di negatività, è difficile che le prenotazioni tornino a crescere, come aveva spiegato il presidente di Federalberghi, Paolo Manca.

Nel centrodestra stanno provando a fare un ragionamento: dicono che per viaggiarer in determianti Paesi è richiesta la vaccinazione obbligatoria. Ma si tratta di due cose completamente diversie i vaccini sono nella disponibilità delle Asl. Si prenota la visita e vengono fatti. I test per accertare la negatività o meno al coronavirus al momento non sono una strada percorribile.

 

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