Candidature Leu, Marcialis: “Io non mi ritiro, sarebbe un altro errore politico”

“Ho firmato l’accettazione della candidatura al Senato, per il collegio uninominale di Cagliari e come capolista del collegio regionale. Sono consapevole dell’impegno che sarà necessario e ho ben chiaro quale onore sia il poter concorrere a rappresentare la Sardegna”. Comincia così il lungo post di Yuri Marcialis, l’assessore comunale allo Sport che, a differenza di Thomas Castangia e Michele Piras, coi quali condivide l’esperienza politica in Liberi e uguali, ha deciso di non fare un passo alle Politiche del 4 marzo. La campagna elettorale dei Leu, ricordiamo, ha conosciuto una battuta d’arresto dopo che il tavolo nazionale formato da civatiani di Possibile, bersaniani di Mdp-Art1 e Sinistra italiana, ha deciso di candidare l’emiliano Claudio Grassi in Sardegna come capolista alla Camera nel collegio Centro-Sud.

Marcialis, che un ex Pd passato con l’Mdp, spiega su Facebook le ragioni della sua scelta e comincia il ragionamento politico partendo proprio dai problemi di Leu con le liste, visto che casi analoghi a quello sardo si sono registrati anche in Sicilia e in Abruzzo. “Stiamo uscendo da qualche giorno davvero complesso – si legge – in cui tanti, da tutte le parti d’Italia, hanno evidenziato difficoltà e il bisogno di distaccarsi da un sistema che non ha saputo valorizzarli: la composizione delle liste in Italia e in Sardegna, lo abbiamo visto tutti, è lungi dall’essere soddisfacente”.

Marcialis chiarisce: “Sapevamo che la nostra strada sarebbe stata tortuosa, quando abbiamo deciso di intraprendere un percorso unitario di rilancio dei temi della sinistra nella vita politica italiana e questa fase sta mostrando tanti dei limiti che erano prevedibili, ai quali si sono aggiunti errori e incertezze. Di fronte a questi elementi negativi, a questo quadro di insufficienze, che suscita tante giustificate perplessità tra le compagne e i compagni, è necessario esaminare una novità: si tratta della necessità di rappresentare la sinistra – e Marcialis nel suo post lo scrive in maiuscolo -. Per questo nasce Liberi e Uguali e non essendo, allo stato attuale, un movimento dai grandi numeri, deve faticare per valorizzare nelle proprie liste elettorali, le donne e gli uomini più rappresentativi nei territori”.

Così continua l’assessore candidato come capolista al Senato nel collegio regionale unico: “Io credo che l’orizzonte dei problemi ci ponga di fronte a scelte drastiche e necessarie che impongono, mettendo alla prova tutti noi, la scelta tra l’essere o il dover essere: un obbligo a scegliere tra i principi e responsabilità – e anche queste due parole Marcialis le scrive in maiuscolo -. Assumere una posizione basata sulle proprie convinzioni a prescindere dalle conseguenze oppure basarsi sulla responsabilità, quindi valutando le conseguenze. È stato difficile prendere una decisione, ma è stato necessario farlo, tenendo fede ai propri principi e facendosi guidare dalla responsabilità, perché questo è ciò che si chiede a chi fa politica. Per queste ragioni, e dopo ore di dialogo e scambio di opinioni, ho deciso di accettare la candidatura al Senato. Non è stata una scelta facile dopo le polemiche e le lacerazioni provocate in Sardegna dal mancato ascolto delle istanze del gruppo dirigente regionale”.

Marcialis prosegue: “Il Il raggiungimento di fini buoni è accompagnato il più delle volte dall’uso di mezzi difficili da interpretare, ma in questo caso risulta evidente che non solo non ho alcun vantaggio personale, anzi rinuncio a condizioni più favorevoli e all’istinto di collocarmi in una posizione più comoda di quella in cui mi pone questa decisione. Di fronte a un quadro di grave difficoltà e ad un così evidente errore politico, mi sono posto il problema se fosse opportuno rispondere ritirando la mia disponibilità alla candidatura. Credo che avrei aggiunto errore politico ad errore politico, con l’aggravante di dare la netta sensazione di subordinare il mio, seppur piccolo, contributo alla realizzazione del progetto politico di ricostruire una sinistra in Italia e in Sardegna, alla qualità del collegio e alla possibilità della mia elezione”.

Quindi la risposta finale “alle compagne e ai compagni, alle persone che guardano con simpatia a noi e a tutti coloro i quali mi hanno chiesto di rappresentare, nel nostro territorio, il progetto politico di Liberi e Uguali. Mutuando le parole inviatemi da un compagno, che anche in questi giorni ha dimostrato tutta la sua caratura politica rinunciando a un seggio sicuro per garantire una rappresentanza territoriale, sono tempi bui, ma è necessario battersi per dare fiducia a chi ci crede ancora. È questa, infatti, la priorità del nostro progetto politico: porre al centro il lavoro, la formazione, l’attenzione e l’intervento a difesa delle fasce più deboli. Provo, da qui, a chiedere scusa ai compagni critici, ai personaggi austeri, ai militanti severi: non so se avrò il tempo di rispondere a ognuno di voi; come ho cercato di spiegare, ho dovuto prendere una decisione difficile, l’ho fatto nel rispetto dei cittadini che mi si è chiesto di rappresentare e nel rispetto della mia storia e della mia cultura politica. Quindi andiamo avanti, non mi svesto dei panni che con tante compagne e compagni abbiamo deciso di portare: al lavoro e alla lotta!”.

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