Un emiliano capolista nell’Isola: i sardi Castangia e Piras ritirano candidatura

Thomas Castangia, coordinatore regionale di Possibile, e Michele Piras, deputato uscente di Mdp-Art1, ritirano la propria candidatura alle Politiche del 4 marzo. La decisione è arrivata dopo che, ieri notte, il tavolo nazionale dei Leu ha deciso di assegnare all’emiliano Claudio Grassi il posto da capolista nell’Isola, nel collegio plurinominale Centro-Sud della Camera. Si tratta di una casella dove i sondaggi sembrano garantire la possibilità di essere eletti. Castangia e Piras hanno inviato due differenti comunicati, arrivati sulla mail della nostra Redazione a distanza di pochi minuti, quindi in pieno accordo.

La nota con la quale viene annunciato il ritiro di Thomas Castangia dalla corsa, è firmata da Possibile Sardegna. Il coordinatore regionale si era messo a disposizione in totale spirito di servizio, tanto da aver accettato il terzo posto nella lista del Centro-Sud per Montecitorio. Un posto che non garantisce affatto l’elezione, anzi. Ma così i civatiani si erano accordati nel tavolo isolano dei Leu che nelle scorse settimane aveva affidato il ruolo da capolista al bersaniano Yuri Marcialis, assessore comunale a Cagliari. Da Roma, però, è arrivato l’ordine di fare spazio a Grassi. Di qui la rinuncia di Castangia.

Thomas Castangia
Thomas Castangia (Possibile)

“Prendiamo atto – hanno scritto i civatiani sardi – della candidatura di Claudio Grassi nella nostra Isola, come
capolista nel collegio plurinominale Sardegna Sud, nonostante una proposta unitaria da parte di tutti i dirigenti di Liberi e Uguali della Sardegna che prevedeva solo candidati sardi. Mettendo da parte ogni personalismo ed aspirazione, al fine di raggiungere l’obbiettivo di avere in Sardegna una rappresentanza parlamentare e un buon
risultato per il progetto politico che con fatica e passione abbiamo provato a costruire, abbiamo condiviso una proposta. Una soluzione che, pur di salvaguardare il principio della territorialità delle candidature, non vedesse nessuno del nostro partito nelle posizioni apicali delle liste. Non avevamo, quindi, chiesto alcuna poltrona, ma il
semplice rispetto del principio di territorialità votato a Roma”.

La nota di Possibile si chiude così: “Per noi sono valori non negoziabili il rispetto della nostra autonomia politica e la necessità che a rappresentare la Sardegna siano parlamentari sardi. Per questo motivo abbiamo deciso di ritirare la nostra disponibilità alla candidatura. Nei prossimi giorni ci incontreremo per confrontarci in modo limpido e
trasparente su quanto accaduto”.

Michele Piras
Michele Piras (Mdp-Art1)

Un’analoga decisione l’ha presa il deputato uscente Michele Piras che proprio ieri, forse per facilitare il lavoro del tavolo romano, aveva annunciato di accettare la candidatura nel collegio uninominale del Centro Sardegna (Nuoro e Ogliastra), sempre per Montecitorio. Quindi ugualmente con spirito di servizio, visto che in quella circoscrizione è difficile che i Leu eleggano un parlamentare. Piras, al pari di Castangia, è sempre stato contrario alla scelta di Grassi. Ma hanno prevalso logiche nazionali permettendo all’emiliano di spuntarla rispetto ai sardi.

Piras scrive: “La querelle sulle candidature è durata fin troppo e corre l’obbligo di prendere atto della imposizione in Sardegna di una figura non condivisa ed estranea, culturalmente e politicamente, alla nostra Isola. Ho maturato perciò la decisione di ritirare ogni mia disponibilità alla candidatura. Ha prevalso una logica sbagliata e di chiusura. E mi dispiace molto, soprattutto perché la sinistra è uno spazio pubblico ricco di potenzialità e diversità culturali. La mia terra, con le sue enormi sofferenze sociali, non può essere umiliata fino al punto da essere ridotta col piattino in mano a ad elemosinare posti alle segreterie romane”.

Nella nota del deputato uscente si legge ancora: “I sardi hanno bisogno di altro. Di lavoro, futuro, speranza. Perciò chiunque avesse avuto buon senso e rispetto avrebbe dovuto riconoscere la rappresentanza che spetta loro di diritto, non per gentile concessione di uno o tre Principi. Le imposizioni non sono accettabili, né la prepotenza. Non lo sono in generale, tantomeno dovrebbero essere accettate a sinistra. Auguro ogni bene a LeU, alla sinistra e ai suoi candidati, sardi o meno che siano, ma mi sottraggo a questa danza e mi riprendo la mia vita in abiti civili. Perché c’è sempre un momento nel quale si deve scegliere: e per me tutto può essere mediato, ma non i principi e non la dignità”. Infine: “Continuerò a fare politica, a battermi per le ragioni nelle quali credo, per il diritto di chi non ha diritti. Per il mio popolo e per i miei compagni vecchi e nuovi, che ringrazio oggi per la vicinanza, gli attestati di stima, l’affetto e l’aiuto che mi hanno dato in questi anni. Sono stati cinque anni appassionati e vado fiero di ciò che sono riuscito a fare. Non è che l’inizio”.

Adesso manca solo un tassello: il tavolo nazionale dei Leu ha assegnato il posto da capolista nel collegio unico plurinominale del Senato a Yuri Marcialis. Ma l’assessore di Cagliari non  ha ancora comunicato la propria decisione finale.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share