Cagliari, Zedda bis da nove assessori: prime ipotesi sulla nuova Giunta

Prime indiscrezioni sul Zedda bis dopo il conclave di ieri. La certezza è che sarà una Giunta politica: ecco chi potrebbe farne parte.

La carica alle poltrone è cominciata, adesso che il centrosinistra di Cagliari deve formare la nuova Giunta comunale. Ieri sera primo conclave tra il sindaco Massimo Zedda e i segretari cittadini dei partiti alleati. Ma è stato solo un assaggio di confronto, più informale che sostanziale: nessuna decisione presa, nemmeno su come verranno divise le nove poltrone a disposizione più la presidenza del Consiglio. Zedda si è limitato a ringraziare tutte le forze della coalizione, sebbene il sindaco sia andato decisamente meglio rispetto al centrosinistra: 5.831 voti in più, confermandosi leader indiscusso della tornata elettorale.

Dai partiti, tuttavia, qualche indiscrezione filtra già, frutto dei ragionamenti interni che saranno ufficializzati nei prossimi giorni. Lo schema inizialmente ipotizzato – cioè quattro assessorati al Pd, tre a Sel e due al Psd’Az – sarebbe superato. Proprio in virtù di quelle 5.831 preferenze che valgono l’8 per cento (se raffrontate coi numeri della coalizione), Sel potrebbe passare a quattro caselle in Giunta. Se così fosse, il Partito democratico ne avrebbe tre più la presidenza del Consiglio.

Sovrapponendo questo quadro alle preferenze raccolte dai 34 nuovi eletti (qui l’elenco completo), Guido Portoghese, il più votato dei dem (1.002), potrebbe presiedere l’assemblea. E la sellina Francesca Ghirra, regina dei consensi (1.378), finisce in pole per entrare in Giunta. Anche perché, a differenza della precedente legislatura, Zedda e i partiti stanno pensando a una squadra politica e non formata da soli tecnici come nel 2011.

Quanto agli assessori uscenti, per un’eventuale riconferma si rincorre il nome di Paolo Frau, all’Urbanistica per cinque anni, ma con un passato in Consiglio comunale, tanto da essere considerato il più politico di tutti i tecnici che hanno concluso il mandato. Ovviamente per lui si ipotizzerebbe una delega diversa.

Ancora: Zedda gradirebbe moltissimo che ai Lavori pubblici restasse la dem Luisanna Marras. La quale, di recente, ha detto di voler lasciare per fare la nonna a tempo pieno. Ma qualche margine di manovra esiste. Anche perché la Marras è dell’area Cabras-Lai, cioè la corrente interna al Pd che, insieme a quella di Paolo Fadda, forma la componente popolare-riformista uscita vittoriosa da queste elezioni. I fedelissimi eletti sono quattro: lo stesso Portoghese, più Benedetta Iannelli, Fabrizio Marcello e Giorgia Melis. A quest’area viene ascritta pure Grazia Maria De Matteis, sebbene si sia candidata come indipendente.

E a proposito di Pd, per le stesse ragioni di equilibri interni, almeno sulla carta Barbara Cadeddu (Pianificazione strategica), anche lei di area Cabras-Lai, potrebbe tornare in Giunta. Idem Luigi Minerba, l’uscente alle Politiche sociali che è di stretta osservanza faddiana e le cui probabilità di restare aumentano specie nel caso cui dia forfait la Marras.

Di contro sembra in salita la riconferma di Barbara Argiolas (Attività produttive e Turismo) e di Mauro Coni (Trasporti e Mobilità). Entrambi, nel 2011, sono stati voluti in squadra da Zedda, ma poi hanno aderito al Pd, dove avevano le stesse deleghe nella segreteria di Renato Soru. La cui storia politica, dopo la condanna a tre anni per evasione fiscale, è nota: l’europarlamentare non ha più lo stesso peso politico. Peraltro: tra i nuovi consiglieri solo due su dieci sono riferibili alla corrente dell’ex segretario dem: Fabrizio Rodin e Rita Polo che, comunque, sono prima di tutto sostenuti dall’ex consigliere regionale Marco Espa.

I nuovi assetti interni al Pd rendono difficile anche la riconferma di Yuri Marcialias, uscente di Sport e Comunicazione. Marcialis fa parte della minoranza congressuale che il 5 giugno ha eletto un solo consigliere: Rosanna Mura, entrata nella corrente del consigliere regionale Piero Comandini. E questi sono gli stessi motivi che escludono dal Zedda bis anche Paola Loi (Personale e Affari generali), espressione della componente lettiana. Cioè l’area che a questo giro di Comunali ha piazzato solo il capogruppo uscente, Davide Carta.

E se il Bilancio è stato un interim di Zedda dopo le dimissioni di Gabor Pinna, sull’eventuale secondo mandato di Enrica Puggioni (Cultura) sarà ancora e soltanto il sindaco a decidere.

In settimana nuovo conclave del centrosinistra. E la partita si fa in salita anche per Nicola Montaldo, il segretario cittadino del Pd che nelle consultazioni potrebbe essere affiancato da un direttorio. Non fosse altro che Montaldo non rappresenta più la maggioranza del partito e quindi degli eletti in Consiglio. Anzi: essendo vicino a Comandini, ha contro nove nuovi consiglieri su dieci.

Dal prossimo vertice di coalizione si capiranno pure le intenzioni del Psd’Az (7,01%): oltre a due assessorati, i sardisti potrebbero volere la presidenza del Ctm, la municipalizzata del trasporto pubblico dove sta concludendo il mandato Roberto Murru, indicato cinque anni fa dai lettiani.

Ma una rivendicazione arriva pure da La Base (2,87%): il partito coordinato a Cagliari da Claudio Cugusi e che vorrebbe un’assessorato (andrebbe allo stesso Cugusi). Ma di traverso si sta mettendo soprattutto il Pd, visti gli sviluppi a Olbia. Nel capoluogo gallurese, infatti, ci sarà il ballottaggio tra il democratico Carlo Careddu e il deputato azzurro Settimo Nizzi. Ma La Base ha dato libertà di voto, per ordine del numero uno regionale, Efisio Arbau, che ha mandato una nota su carta intestata. Non solo: Marco Balata, leader della civica L’Altra Olbia nonché candidato sindaco al primo turno col sostegno de La Base, ha fatto l’accordo con Nizzi.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Eletti a Cagliari: chi entra e chi esce. E nel Pd cambia il peso delle correnti

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