Cagliari, il nuovo Consiglio comunale: eletti 23 uomini e 11 donne

Maggioranza: 10 Pd, 4 Sel, 4 Psd’Az, 1 a La Base, RossoMori, Pds. Entrano Massidda e Martinez. Più 3 Fi, 2 con civica Massidda e Riformatori, 1 per Popolari sardi e Nessun Dorma.

Ventuno seggi alla coalizione di Massimo Zedda, tredici all’opposizione. Ovvero un rapporto di 60 a 40. È questo lo schema applicato a Cagliari nel nuovo Consiglio comunale, visto che il centrosinistra ha superato il 40 per cento delle preferenze totali incassando, a garanzia della governabilità, il premio di maggioranza.

Tuttavia, non è un posto per tutti il palazzo di via Roma: a fronte delle 34 liste presentate alle Amministrative di domenica, sono solo tredici quelle che faranno il loro ingresso nell’assemblea municipale (38,23%). E questo per via degli sbarramenti, cioè una soglia minima di voti richiesta dalla legge e senza la quale non si ha diritto a occupare uno scranno, come successo ai candidati sindaco Enrico Lobina, Paolo Matta, Paolo Casu e Alberto Agus. I quattro avrebbero dovuto raccogliere almeno il 3 per cento delle preferenze totali, invece hanno oscillato tra il 2,44  e l’1,15. Ma lo stesso stop è scattato per le liste inserite in una coalizione e che non hanno superato il 2 per cento.

In base a questi meccanismi, nel centrosinistra solo Pd, Sel, Psd’Az, La Base, RossoMori e Partito dei Sardi governeranno insieme a Zedda. Fuori dai giochi, invece, Partito Comunista, Centro Democratico, Rifondazione, Upc e Cittadini per Cagliari. Discorso analogo nel cartello elettorale di Cagliari 2016 formato da quattordici liste, ma solo Forza Italia, Civica Massidda, Riformatori, Fratelli d’Italia, Popolari Sardi Nessun Dorma hanno diritto a un seggio avendo superato il 2 per cento. Idem il Movimento Cinque Stelle.

All’interno di ogni raggruppamento la ripartizione dei posti avviene col metodo D’Hondt, un sistema che divide i seggi proporzionalmente ai voti raccolti. Il Pd, che al centrosinistra ha portato la metà delle preferenze totali (19,24 per cento su 47,74) piazza infatti dieci consiglieri sui venti assegnati all’intera coalizione e calcolati in base al quoziente, cioè un numero X di voti al quale corrisponde un seggio. Peraltro: inizialmente sembrava che alla maggioranza dovessero andare 20 seggi. Ma ciò sarebbe corrisposto al 58,8 per cento, ecco perché l’aumento a 21 e la conseguente perdita di un consigliere in quota minoranza.

I dieci democratici più votati sono: E i più votati sono: Guido Portoghese (1.002), Fabrizio Rodin (920), Rita Polo (911), Fabrizio Marcello (884), Benedetta Iannelli (841), Matteo Lecis Cocco Ortu (801), Davide Carta (714), Giorgia Melis (656), Rosanna Mura (632) e Grazia Maria De Matteis (616). È parità perfetta tra uomini e donne.

Sel, che ha chiuso le urne al 7,84 per cento pari a quattro seggi, elegge Francesca Ghirra (1.378), la più votata in città), Matteo Massa (845), Alessio Alias (638) e Andrea Dettori (631).

Col Psd’Az (7,01%) entrano in Consiglio Gianni Chessa (1.232), Gabriella Deidda (900), Monia Matta (480) e Lelio Lai (476). Inizialmente, con il rapporto di 20 a 14 tra maggioranza e opposizione, sembrava che i Quattro Mori avessero diritto a tre seggi. Invece con il riconteggio salgono a quattro.

Tra i ‘piccolini’ del centrosinistra, un consigliere a testa per La Base (2,87%), RossoMori (2,82%) e Partito dei Sardi (Pds, 2,32%). Gli eletti sono rispettivamente Marzia Cillocu (399), Filippo Petrucci (287) e Roberto Tramaloni (315).

Rispetto ai tredici seggi totali in quota minoranza, dieci vanno alla coalizione di Massidda, mentre i restanti tre li prende il Movimento Cinque Stelle. Nel dettaglio della coalizione guidata dall’ex senatore azzurro, lo stesso Piergiorgio Massidda è il primo degli eletti. Tre seggi sono assegnati invece agli azzurri di Forza Cagliari (8,16%) con Stefano Schirru (978), Loredana Lai (737) e Alessandro Balletto (619). Due seggi pure alla civica ‘Massidda sindaco’ (5,38%), dove i più votati sono stati Pierluigi Mannino (387) e Antonello Floris (358).

I Riformatori (4,44%) piazzano Pierpaolo Vargiu (787) e Giorgio Angius (451). Ma il deputato ha già fatto sapere che lascerà lo scranno, visti l’impegno alla Camera. Al suo posto entra Francesco Raffaele Onnis (303). Un consigliere a testa per Fratelli D’Italia (3,65%), Popolari sardi (3,18%) e Nessun Dorma (2,33%) con Alessio Mereu (643), Federico Ibba (368) e Alessandro Sorgia (591).

Tra le liste della coalizione Massidda che non arrivo in Consiglio malgrado la partecipazione alla competizione elettorale ecco #CA_mbia, Patto per Cagliari, Fortza Paris, I love Cagliari, Liberali, Giovani al centro e Diretta Demo. Sulla carta il 2 per cento di sbarramento l’aveva invece superato è stato superato Anno Zero, ciò che avrebbe dato il diritto di occupare uno scranno. Ma, sempre per un calcolo matematico del metodo D’Hont,  il conteggio dei cosiddetti quozienti ha favorito il terzo consigliere di Forza Cagliari.

Nell’M5s la prima degli eletti è Antonietta Martinez. Con lei entrerà in Consiglio comunale Pino Calledda (305). Inizialmente con la ripartizione di 20 a 14 tra maggioranza e opposizione anziché 21 a 13, sono proprio i grillini a perdere il terzo consigliere. Sarebbe stata Laura Dessì (216).

Su tutti i 34 nomi si attende adesso la proclamazione dell’Ufficio elettorale (ci sono verbali contestati con riconteggi di voti ancora ancora in corsa). Ma è già certo che in questa legislatura aumenti esponenzialmente il numero delle donne elette: cinque anni fa centrarono l’obiettivo solo Francesca Ghirra (riconfermata) e Marisa Depau (non ricandidata). In questa consiliatura le consigliere salgono a 11, pari al 32,35 per cento: nove appartengono alla maggioranza, due all’opposizione. Il 35° componente dell’Assemblea di Cagliari è il sindaco Massimo Zedda.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share