Busia, l’autoesclusa dalle Primarie: “Voto Ghirra, ricomporrà la coalizione”

Lei no, non partecipa. Lei alle Primarie di Cagliari vota ma senza correre. Anna Maria Busia, avvocata e consigliera regionale uscente, si è fermata appena prima del fischio d’inizio. Era marzo e sul suo nome si è giocata una battaglia – rigorosamente tra uomini – più adatta alla politica da avanspettacolo che non alla scelta di una rosa di candidati sindaco. Da qui la decisione di non entrare nell’arena elettorale del centrosinistra che domani – 5 maggio – apre le sue urne. Ma la Busia non si sottrae all’esame delle preferenze né a fare sintesi sulle profonde divisioni che stanno accompagnando il voto interno alla coalizione. Non più Pd contro anti-dem, ma un rimescolamento post ideologico delle alleanze.

Avvocata, niente candidatura alle Primarie. Cosa è successo?

Ho deciso io di non partecipare.

Perché?

Non ho avuto il tempo sufficiente per raccontare la mia idea di Cagliari, la mia proposta. Il progetto di città.

Eppure il suo nome è stato fatto a marzo. Il 19 precisamente.

È stato fatto nel modo peggiore.

Proviamo a riepilogare: Roberto Capelli, il segretario nazionale del Centro democratico, il partito a cui lei appartiene, propone la sua candidatura. Giusto?

Giustissimo.

Un’ora dopo Benedetto Della Vedova, numero uno di +Europa, di cui lei fa ugualmente parte, stoppa la corsa. Giusto?

Giustissimo anche stavolta.

Ma lei è più del Cd o di +Europa?

Da esponente del Cd sono anche in +Europa.

Un azionariato politico poco fortunato.

Più che altro sono poco fortunati certi atteggiamenti. Dopo quell’episodio ho chiesto un incontro a Della Vedova, ci siamo visti insieme all’ufficio di presidenza del partito e ho comunicato la mia uscita irrevocabile da +Europa.

Col senno di poi, vien da sé che ad avvisare Della Vedova sono stati i sardi di +Europa. Lo pensa anche lei?

Mi sembra improbabile ogni altra ipotesi.

Diciamolo coi nomi, per chiarezza: Capelli lancia la sua candidatura e Riccardo Lo Monaco fa ‘la spia’ a Della Vedova. È andata così?

Direi di sì.

Visto che Lo Monaco è schierato con Marzia Cilloccu, è evidente che +Europa ha fatto la guerra a lei perché aveva già stretto altri accordi. Lo sapeva?

L’ho capito dopo, infatti non sono candidata alle Primarie.

Però vota.

Certamente.

Per chi?

Per Francesca Ghirra. Rappresenta al meglio quella continuità col cambiamento inaugurata otto anni fa da Massimo Zedda. Un percorso che ha convertito Cagliari in un modello di eccellenza sulla sostenibilità urbana e di cui Francesca è stata una interprete della prima ora. Insieme abbiamo anche condiviso un pezzo di cammino nel Campo progressista di cui, sempre come Cd, ho fatto parte quando Giuliano Pisapia inaugurò il progetto a livello nazionale. Siamo parlando del 2017.

Se per quello anche la Cilloccu, nello stesso 2017, è entrata nel Campo progressista. E si è pure candidata alle Regionali di febbraio. Salvo prenderne le distanze nelle ultime interviste.

Io non prendo le misure a nessuno. Ma una cosa l’ho ben chiara: la politica è prima di tutto appartenenza. A un sistema di valori. Quello di Francesca è ben identificabile e riconoscibile; quello di Marzia è confuso.

In che senso?

Non ho capito di chi sia la candidata.

Però è ben sostenuta: dai faddiani del Pd alla quota dem di Espa, passando per altri pentiti del Partito democratico. Si aggiungano gli ex de La Base e +Europa appunto.

Il Pd un suo candidato ce l’ha. Ed è pure validissimo. Si chiama Matteo Lecis Cocco Ortu. Mi pare strano che il Pd abbia fatto insieme il nome di Matteo e pure quello di Marzia.

A leggere in filigrana le alleanze, la Ghirra ha accettato di candidarsi a sindaco nel giro di una notte ‘bruciando’ l’assessore uscente Danilo Fadda.

Francesca si è candidata rapidamente perché è stata sollecitata a farlo. E i tempi erano stretti.

In tutto questo turbinio di movimenti, Zedda è silente.

Massimo ha fatto una scelta difficile: si è dimesso. Poi, giustamente, ha lasciato il campo agli altri protagonisti.

Ha condiviso quelle dimissioni?

In parte sì. Ma non mi hanno convinta del tutto.

Come mai?

Io avrei aspettato, anche se certo, da fuori è sempre tutto meno complicato.

Zedda avrebbe dovuto fare come il sindaco tempiese Andrea Biancareddu e aspettare che gli uffici del Consiglio regionale lo dichiarassero decaduto dalla carica di primo cittadino?

Questa era una possibilità. Che a Cagliari avrebbe fatto subentrare la vicesindaca, Luisanna Marras.

Domani si vota per le Primarie. Comunque vadano, non sembra ci sia il clima giusto perché il centrosinistra prosegua sulla strada dell’unità.

Intanto pensiamo alle urne di domani sperando che il voto sia partecipato. Di certo, nella coalizione si respira un brutto clima, è innegabile. Ma io confido sempre e comunque nelle assunzioni di responsabilità.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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