Buona scuola, sit-in sindacati, prof e studenti a Cagliari: “No alla riforma”

Ancora in piazza tutti uniti per cercare di fermare il ddl scuola del governo Renzi. Sindacati, professori e studenti questa volta per protestare hanno portato striscioni, bandiere e cartelloni davanti all’Ufficio scolastico regionale in concomitanza con analoghe manifestazioni in tutta Italia. Non si sono fatti fermare nemmeno dalle ultime correzioni in corso. “I superpoteri ai presidi – attacca Tiziana Sanna, segretaria Flc Cgil – rimangono, altroché. Stanno usando i precari da assumere come scudi umani per far approvare il disegno di legge. Ma anche lì hanno tagliato: prima erano 160 mila poi sono diventati poco più di 100 mila. Il personale Ata non è stato considerato. Forse perché voglio esternalizzare i servizi. La strada che vogliono percorrere è chiara: privatizzare”. Davanti alla sede della direzione scolastica anche il regista Enrico Pau, autore soprattutto di “Pesi leggeri”, che insegna italiano al ‘Meucci’: “O ci mobilitiamo adesso – spiega – o diventa davvero dura. Del nostro lavoro si parla poco. Ed è un lavoro molto duro. Ho combattuto nel ’77 le battaglie per democratizzare la scuola. Non voglio che tutte le nostre conquiste siano spazzate via”. Accanto alle sigle sindacali che rappresentano la scuola e i ‘prof’ anche gli studenti. Molti di loro con le mani imbrattate di colore. “È il nostro slogan – spiega Giacomo Cossu, rappresentante dell’Unione degli studenti – ‘scuola e democrazia nelle nostre mani’. Questa riforma la stiamo combattendo dal settembre del 2014 quando sono state presentate le prime linee guida. L’abbiamo capito subito: siamo di fronte a un’aziendalizzazione della scuola. E non ci sono alternative: il Governo deve ritirare il ddl. Ripartendo dal documento con le proposte di riforma della scuola con centomila firme”. Non è finita: il 25 maggio la stessa Unione degli studenti ha convocato un’assemblea.

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