Aspal, 13 in corsa per il posto da Dg. Potere e veleni, Psd’Az mai così diviso

Fine anno al vetriolo nel centrodestra. Un anno cominciato col Covid-19 e finito pure peggio, con la seconda inchiesta che ha travolto il presidente della Regione, Christian Solinas, accusato di abuso d’ufficio e tentata concussione per le nomine di due Dg. E sempre sull’ingaggio del nuovo direttore generale all’Aspal, il partito del governatore, più degli altri, sta giocando una partita a scacchi, tra potere e strani intrecci. La rosa dei papabili è da sedici.

L’Aspal, come noto, è l’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro: negli ultimi sei anni il Dg l’ha fatto Massimo Temussi, manager per tutte le stagioni. Diventato per la prima volta commissario nel 2014, ai tempi di Ugo Cappellacci governatore, l’ex pupillo di Antonello Liori, quota An, ha saputo riciclarsi col Pd quando in quelle stesso anno le Regionali le ha vinte il centrosinistra. Da ottobre Temussi guida da commissario l’Ats per traghettarla nella trasformazione in Ares (cioè in Agenzia regionale per la salute, sostanziale sempre una Asl unica).

Nel Psd’Az sta succedendo che qualcuno spinga perché il Dg dell’agenzia lo faccia un manager indicato da partito. Un fedelissimo dei Quattro Mori. Tale o pronto a diventarlo con una strategia che pare stia prendendo forma. Tutto si gioca sottotraccia. Ma in questo periodo nella fila sardista è molto attivo il consigliere regionale Nanni Lancioni che viene dato in grande sintonia con Temussi. Anzi: si dice che nel passaggio di Temussi dall’Aspal all’Ares-Ats ci sia lo zampino dell’onorevole del Psd’Az.

Oggi la Regione ha pubblicato la lista dei sedici aspiranti direttori generali di Aspal, scelti da una terna di commissari. Di cui fanno parte proprio Temussi insieme a Silvia Cocco, la Dg degli Affari generali e Personale, e Roberto Neroni, storico direttore generale della Regione, da tempo in pensione, ma che il centrodestra ha ‘riciclato’ nei mesi scorsi come commissario straordinario di Area, l’agenzia regionale per l’edilizia convenzionata, e poi l’ha spostato all’Arst, nella spa del trasporto pubblico dove Neroni sta facendo l’amministratore unico. A Palazzo il doppio e ravvicinato ingaggio di Neroni viene dato in quota Lancioni. La Cocco è invece la Dg che in questi giorni è salita agli onori delle cronache per aver firmato – malgrado sia totalmente estranea all’inchiesta – i contratti dei Dg Silvia Curto e Antonio Pasquale Belloi, i due direttori generali per i quali Solinas è indagato insieme all’assessora agli Affari generali e al Personale, Valeria Satta, e alla capo di gabinetto, Maria Grazia Vivarelli.

Solo questo (si fa per dire)? Manco per segno. Tra i sedici nomi selezionati dalla terna di commissari fioccano novità. Con una precisazione: c’è anche un diciassettesimo nome. È quello di una manager esclusa che sta facendo discutere anche più degli aspiranti Dg ammessi al rush finale. Nella rosa dei papabili non è entrata Agnese Foddis, a lungo responsabile del Servizi acquisti al Brotzu, dove è stata anche capo del Personale.

Tra i papabili, il primo nome che salta all’occhio è quello di Enrico Garau, uno che il dirigente non l’ha mai fatto. Classe ’68, in Aspal, ai tempi di Temussi si è fatto le ossa. Da funzionario qual è. E da pochissimo ha ottenuto la promozione a dirigente del Personale. Ma subito dopo, ha denunciato il 25 novembre il sindacato generale di base Sgb, “la graduatoria è sparita”. Non meno ‘chiassoso’ è il nome di Maika Aversano, che l’anno scorso era data in pole per diventare Dg degli Affari generali e del Personale in Regione, ma poi venne sostituita per assenza di titoli. Adesso, invece, avrebbe le carte in regole per esercitare quello stesso ruolo.

Sempre in Aspal lavora attualmente Eugenio Annicchiarico che con Temussi si è a lungo interfacciato negli anni del centrosinistra alla guida della Regione. Annicchiarico era il Dg dell’assessorato al Lavoro guidato dalla dem Virginia Mura, quando Temussi timonava l’Aspal. Nella lista dei sedici c’è pure l’attuale commissario di Aspal, Aldo Cadau, voluto lì dall’attuale assessora regionale al Lavoro, Alessandra Zedda, quindi in quota Forza Italia. Cadau, proprio per via dell’incarico attuale, sarebbe la prima scelta della Zedda, ma il manager non avrebbe ancora confermato la propria disponibilità a proseguire il mandato. Anche se l’assessora non è una che si arrende facilmente.

Al posto da Dg in Aspal aspira pure Carmen Atzori, attuale dipendente di Abbanoa, ma anni fa al centro di una lite giudiziaria contro il Comune di Quartu, una vicenda finita con la rimozione della professionista dall’incarico di dirigente in seguito a una sentenza del Consiglio di Stato. Gli altri papabili alla carica di Dg in Aspal sono: Giovanni Deiana, Antonio Severino Fiore, Luca Galassi, Marco Loddo, Luigi Marteddu, Stefania Masala, Marco Mulas, Alessandro Mura, Maria Sofia Pipia, Giampiero Uccheddu e Alessandra Zoroddu.

Ora: la partita dell’Aspal va chiusa entro fine anno. Oggi, 23 dicembre, in Consiglio regionale comincia l’esame del Piano casa. I consiglieri sardisti sono otto (Solinas è il nome)., Oltre Lancioni ecco il capogruppo Franco Mula. Poi Giovanni Satta e Stefano Schirru, la ex grillina Elena Fancello. Ancora: Fabio Usai e l’assessore al Turismo, Gianni Chessa. Infine Pietro Maieli.

Mula e Lancioni, dice Radio Palazzo, non si possono vedere nemmeno dipinti. Mula è un mastino. Al pari di Lancioni. Ma che sia ancora quest’ultimo ad avere un peso specifico superiore ai colleghi nella scelta dei posti di sottogoverno, non piace a Mula e a nessuno degli altri sardisti (così si dice). L’aria che tira è da resa dei conti. Interna, tutto quello che si vuole. Ma nel Psd’Az la sensazione è che la corda non si possa tirare di più.

Il voto sul Piano casa è un formidabile strumento di potere che i consiglieri sardisti hanno in mano per far capire a Solinas malumori ed equilibri interni al partito. Sono ore delicatissime, quelle che stanno per arrivare.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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