Asl unica, probabile rinvio a settembre: la priorità è il “rimpasto” della Giunta

Lo slittamento verrà ufficializzato nella seduta del 28 giugno, quando il Consiglio voterà la leggina che proroga i commissari delle otto Asl territoriali.

È cambiata nel giro di ventiquattro ore l’agenda della politica sarda: la Asl unica (Asur) ha smesso di essere la priorità del centrosinistra dopo che il Pd ha ufficializzato l’accelerazione sulla scelta del nuovo segretario a tempo. Ovvero quella figura di garanzia della transizione che, ricordando una recente fase analoga del Pd nazionale, è stata definita l'”Epifani sardo“. Un capo provvisorio  per trattare il rimpasto nella Giunta regionale e il cambio della dirigenza nelle partecipate Sfirs e Arst (leggi qui).

Il declassamento dell’Asur da emergenza a ddl rinviabile troverà conferma nella seduta di martedì 28 giugno, quando la massima Assemblea sarda torna a riunirsi per votare la proroga dei commissari Asl nominati a dicembre 2014. La Giunta, con un disegno di legge ad hoc, ha fissato la scadenza al 31 luglio, ma l’orientamento della maggioranza è che il mandato dei manager venga esteso sino al 30 settembre.

Seppure per ragioni diverse, sono d’accordo tutti: Sel, in questo modo, può preparare le correzioni al ddl sull’Asur, per il quale il centrosinistra ha istituito l’altro giorno un tavolo tecnico raccogliendo proprio i malumori dei vendoliani. Il Pd, dal canto suo, non ha interesse a contrastare la posizione di Sel, visto che sulla Asl unica disegnata dall’assessore Luigi Arru nel Partito democratico non si è mai stracciato le vesti, anche se i dem puntano a fare proprio la casella del direttore generale, quello che gestirà ogni anno oltre tre miliardi di euro. Quando ai ‘piccolini’ della coalizione, cioè Partito dei Sardi, RossoMori, Centro Democratico, Upc, Sinistra sarda e Psi, nemmeno loro hanno motivo di opporsi, dal momento che reclamano ugualmente una gestione diversa della transizione dalle otto Asl territoriali all’unica regionale.

Tra i punti sui quali si sta concentrando il tavolo tecnico c’è anche la questione delle differenze retributive: risulta, per esempio, che i medici ogliastrini percepiscano il 20 per cento in più rispetto a quelli di Cagliari, ma gli infermieri del Sulcis prendono in busta paga anche 150 euro rispetto ai colleghi del capoluogo. Il dubbio è che l’istituzione dell’Asur, con l’omogeneizzazazione dei contratti, possa aumentare i costi anziché ridurli. Di qui l’approfondimento affidato alla task force interna alla maggioranza.

Certo è che tra rimpasto e Asl unica sono totalmente passati in secondo piano i risultati delle Comunali 2016, col Pd che ha perso Carbonia, Monserrato e Sinnai, seppure quest’ultimo centro sia rimasto nello stesso perimetro elettorale con la vittoria di Sel. Ma nulla è stato detto sull’avanzata del Movimento Cinque Stelle nell’ex capoluogo sulcitano, roccaforte rossa da settant’anni (leggi qui l’editoriale del Direttore di Sardinia Post).

Eppure sui risultati dei ballottaggi si sta costruendo la cornice politica per decidere il rimpasto. Tanto che Roberto Capelli, il deputato leader del Centro Democratico, continua a spedire comunicati stampa sul proprio partito che ha fatto risultato solo a Sinnai (10,41% insieme al Partito dei Sardi), mentre a Cagliari si è fermato all’1,21 per cento e a Carbonia e Monserrato non è riuscito nemmeno a presentare le liste. Ma il parlamentare, forse temendo di perdere terreno negli assetti regionale, sottolinea che il Cd “ha vinto a Sennori e contribuito all’elezione dei sindaci a Baunei, Ovodda, Dualchi, Orotelli, San Giovanni Suergiu e Luras”. E questo “malgrado i numeri molto negativi del Pd in Sardegna”.

È evidente che nel centrosinistra sono tesi. All’indomani dei ballottaggi, lo staff di Francesco Pigliaru avevano annunciato all’Ansa una nota del presidente sulle Comunali. Poi la marcia indietro sul chiarimento per non incidere negativamente sull’accordo intorno all’Asur. Infine il ribaltamento dell’agenda politica col rimpasto schizzato in cima agli impegni dei partiti.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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