Alluvione, ultimatum di Giovannelli: “Stop al Patto di Stabilità per Olbia”

Evidentemente le risposte del ministro della Difesa, Mario Mauro, in città per la festa della Brigata Sassari, non sono state esaustive. Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, ha così deciso di porgere direttamente nelle mani del ministro una lettera nella quale è vergato l’ultimatum al Governo: 15 giorni per dare risposte al territorio, in primo luogo con lo sblocco dei vincoli del Patto di Stabilità interno, oppure il Consiglio comunale di Olbia sarà riunito in via permanente davanti a Palazzo Chigi e la protesta sarà portata all’attenzione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Le richieste di Olbia a Letta: spendere subito i 48 milioni di euro in cassa

Il Comune di Olbia, attraverso il sindaco, chiede: la deroga fino al 2016 al Patto di Stabilità; la deroga per un anno al tetto imposto all’assunzione del personale dipendente; lo stanziamento di congrui fondi statali destinati al ripristino delle opere pubbliche danneggiate e al mitigamento del rischio idrogeologico; la proroga per almeno un anno del pagamento delle imposte e degli adempimenti fiscali per il 2013; la nomina temporanea dei sindaci quali sub commissari per la gestione dei fondi per il post alluvione. Una serie di richieste che difficilmente potranno essere accolte e, soprattutto, in tempi così brevi. Dunque, se non si tratta di un bluff ben costruito, potrebbe essere una sfida lanciata allo Stato. Ma il sindaco e i consiglieri comunali sono in grado di proseguire con una violazione del Patto di Stabilità che, in caso di diniego del Governo, li esporrebbe a futuri danni alle casse comunali? Oppure il problema è la sanzione del taglio del 30% alle loro future indennità?

La conta dei danni: 327 milioni di euro solo per Olbia

Ma è la conta aggiornata dei danni a far paura e a dimostrare che anche disponendo dei 48 milioni di euro in cassa e bloccati dal Patto di Stabilità, sono necessari finanziamenti copiosi da parte dello Stato per superare l’emergenza. Così che i quasi 200 milioni di euro annunciati dal ministro Mauro da qui al 2015 per tutta la Sardegna appaiono decisamente insufficienti. Nel computo il Comune indica danni alle opere pubbliche (scuole, case, ponti) per un ammontare di 174 milioni di euro; i danni subiti da cittadini e attività produttive, sulla base delle autocertificazioni presentate all’amministrazione, ammontano a 95 milioni e 580 mila euro; poi restano ancora da definire i danni subiti da oltre 90 aziende agricole, sui quali deve procedere l’agenzia regionale Argea con verifiche e sopralluoghi; infine, i danni registrati ad attrezzature, beni mobili, elettrodomestici e mobilio sono stati quantificati in 57 milioni di euro.
Una impressionante quantità di denaro che non è a disposizione del Comune di Olbia e per il quale la somma di 48 milioni di euro in cassa rappresenterebbe una importante boccata d’ossigeno ma non la soluzione dei problemi. Tuttavia la mossa è soprattutto politica, dal momento che l’amministrazione è in gravissima difficoltà, con sindaco e assessori al centro della rabbia e della protesta di cittadini che hanno perso tutto e non vedono risposte. Quale miglior nemico del Governo che non sblocca il Patto di Stabilità?

In caso di violazione taglio delle entrate statali e alle indennità degli amministratori

Quindi il Comune ha posto al Governo una serie di condizioni che, davanti all’emergenza alluvione, prevedono il blocco totale dell’applicazione del Patto di Stabilità per un triennio. Misure simili sono state già prese per l’Aquila e alcuni comuni emiliani colpiti dal terremoto. Ma l’eventuale violazione del Patto di Stabilità che conseguenze avrebbe per il Comune? La Legge di Stabilità richiama le sanzioni per l’ente locale inadempiente: il taglio delle risorse statali in misura pari allo scostamento, nel limite massimo del 3% delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo; il divieto di indebitarsi e impegnare spese correnti in misura superiore all’importo annuale minimo dell’ultimo triennio; il blocco delle assunzioni e, infine, la riduzione del 30% delle indennità e dei gettoni di presenza. Dunque gli amministratori rinuncerebbero a parte dei loro emolumenti. Si può fare? Nel 2011 il comune di Torino ha violato il Patto di Stabilità per una cifra vicina ai 320 milioni di euro. La sanzione è stata di 30 milioni di euro con il taglio dei trasferimenti dello Stato. Per Olbia i danni andrebbero quantificati. Ora si tratta di capire se il gioco valga la candela.

Giandomenico Mele

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