Si è aperta questa sera a La Collina di Serdina (Cagliari), la due giorni dedicata alla nascita di un nuovo partito di sinistra e chiamata ciSiamo. Ne faranno parte i fuoriusciti dal Pd, a cominciare dai civatiani di Possibile, ma anche Sel. La prima tavola rotonda è cominciata intorno alle 17, dopo che dal cimitero di Cagliari sono tornati i tanti compagni che hanno reso omaggio a Luigi Cogodi. In Sardegna c’è anche Stefano Fassina, uno degli ex Dem, sottosegretario all’Economia nel governo Letta, da tempo in rotta di collisione con il premier e segretario Pd, Matteo Renzi.
L’obiettivo del confronto è trasformare la Sardegna in laboratorio politico per costruire una forza di governo alternativa al centrosinistra. Le tappe individuate sono due: le amministrative 2016, creando liste comuni, e poi le Politiche del 2018.
E se per i civatiani sardi il problema delle divisioni interne non si pone (chi ha aderito a Possibile è direttamente uscito dal Pd), più complicata è la faccenda in casa Sel. Al momento la sfida è stata accettata dai vendoliani che possono essere ascritti all’area del deputato Michele Piras, mentre il correntone che fa capo al senatore Luciano Uras preferisce un partito sardo federato con quello nazionale. Uras, infatti, insieme al Pds di Paolo Maninchedda e al Cd di Roberto Capelli, pensa più a una forza che abbia una spinta sovranista.
Alle tavole rotonde di oggi è previsto anche l’intervento di don Ettore Cannavera, il fondatore della comunità La Collina e da sempre attento alla politica. Domani è atteso nell’Isola Pippo Civiati.