Accantonamenti, è ancora scontro: Governo convoca Regione, ma è tardi

Arriva fuori tempo massimo la richiesta di incontro da parte del Governo alla Regione Sardegna per avviare la trattativa sugli accantonamenti. Questa volta la ‘convocazione’ è arrivata via Pec, a differenza della lettera via posta ordinaria, inviata dal ministro Tria per rispondere all’altra missiva spedita dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru e dall’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, subito dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale che aveva dato ragione alla Giunta Pigliaru sostenendo che l’Esecutivo guidato da Giuseppe Conte pretendeva troppi soldi dall’Isola: ben 285 milioni non dovuti. Anche la lettera del ministro dell’Economia arrivò in ritardo, come la convocazione di oggi. La prima data utile per l’incontro infatti è il 25 febbraio.

“La Regione – si legge in una nota – risponde che è ovviamente troppo tardi per avviare un qualunque confronto politico e, in una lettera inviata dall’assessore del Bilancio Raffaele Paci, ribadisce che andrà avanti con l’impugnazione della Finanziaria nazionale, l’ingiunzione di pagamento al Governo e un ricorso per ottemperanza alla stessa Corte Costituzionale con l’obiettivo di un commissariamento o di qualunque altra strada possa garantire l’applicazione della sentenza. Nonostante tutto, ben consapevole che parliamo della più grande vertenza in atto fra Stato e Sardegna, per senso di responsabilità la Regione sarà comunque presente a Roma esclusivamente con i suoi dirigenti per avviare il tavolo a un livello meramente tecnico, e per non correre il rischio che anche la nuova scadenza fissata dal Governo per l’intesa, cioè il 15 marzo, venga disattesa”.

“È una decisione che abbiamo preso solo ed esclusivamente nell’interesse dei sardi e della Sardegna – sottolinea l’assessore, Raffaele Paci – per cercare di contribuire ancora una volta con enorme senso di responsabilità, seppur fortemente amareggiati, alla chiusura di una vicenda che ormai ha dell’incredibile. Questa tardiva convocazione di sicuro non compensa tutte le mancanze da parte del Governo, che io stesso ho elencato e ricordato nella lettera di risposta. Una decina di lettere senza risposta, un solo incontro senza rappresentanti del governo e poi più niente, una sola lettera recapitata a mano dal postino con 20 giorni di ritardo e, ultimo atto, il premier Conte che è venuto a Cagliari totalmente impreparato sull’argomento. In ogni caso noi andiamo avanti decisi con la linea rigorosa fino all’ultimo giorno utile. Abbiamo lottato in ogni modo, ci siamo spesi fino in fondo e speriamo davvero, per il bene della Sardegna, che entro metà marzo il Governo restituisca i 285 milioni che ci spettano e fissi regole chiare attraverso la prossima intesa secondo i principi indicati dalla Corte”.

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