Jara, il vaso che fa da sé. L’idea tecno-green di tre ragazze

Si chiama Jara ed è un vaso automatizzato per la coltivazione di ortaggi dal design moderno. Questa è l’idea di tre giovani ragazze, Barbara Sanna, classe 1992, studentessa di ingegneria chimica, Monica Caboni, classe 1988, studentessa di ingegneria elettrica e Alessia Vargiu, classe 1993, studentessa di biologia. La loro età media è di 24 anni.

Un’idea d’impresa rosa che nasce all’interno del Contamination Lab, un luogo di contaminazione, promosso dall’Università degli Studi di Cagliari, tra studenti di discipline diverse con lo scopo di promuovere la cultura dell’imprenditorialità, dell’innovazione e del fare, l’interdisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento. L’idea si rivolge a tutti coloro che vorrebbero coltivare ortaggi e erbe aromatiche fresche e di stagione, direttamente in casa, ma non possiedono il tempo necessario oppure non possiedono il “pollice verde”.

Il nome Jara proviene dalla tradizione: “Parlando con le nostre nonne abbiamo scoperto che uno dei modi di chiamare il vaso in sardo è “sa giara”, un grande vaso in argilla presente un tempo nelle loro case. Noi abbiamo voluto riprendere il nome con un tocco di giusta modernità”, racconta il Ceo della startup & Co-Founder, Alessia Vargiu. E aggiunge: “Non è stato facile scegliere il nome, c’è voluto del tempo prima di trovarne uno che racchiudesse tutto ciò che avremmo voluto trasmettere: semplicità perché, pur essendo complicato e articolato al suo interno, è di facile utilizzo; femminilità, perché è un team di sole donne; premura, perché si prende cura di ogni seme piantato, a cui si aggiunge la particolarità della giara”.

Il team. Si sono conosciute durante gli ultimi giorni prima della scadenza per formare le squadre all’interno del percorso promosso dall’Ateneo del capoluogo ma è stato subito feeling. Un’intesa e una sintonia che le ha convinte subito a lavorare insiem: “Era essenziale creare un gruppo armonico e determinato”, dice ancora Alessia Vargiu. L’idea è nata in seguito seguendo le loro passioni e i loro interessi.

Come funziona. Jara è un vaso al cui interno è riposto un dispositivo automatizzato che gestisce l’irrigazione e introduce i nutrienti necessari in base alle esigenze degli ortaggi che vengono piantati, ma è dotato anche di un sistema in grado di difenderla dall’attacco degli insetti, con l’utilizzo di biopesticidi, per la precisione oli essenziali, non tossici per l’uomo, che vengono nebulizzati sulla coltivazione nelle giuste quantità. Assieme al vaso viene fornito anche un kit che conterrà alcuni semi di ortaggi stagionali, acquistabili anche separatamente, una miscela di terreno appositamente studiata, le ricariche per i biopesticidi ed i nutrienti,

Un vaso che funziona anche se non è collegato alla corrente elettrica, grazie a delle batterie che garantiranno il funzionamento del sistema, e per questo può essere posizionato in qualsiasi punto della casa. Sono tantissimi gli ortaggi che possono essere coltivati, non ci sono limiti alle dimensioni, il primo prototipo è di 50x40x37, ma il secondo prototipo, che si sta studiando grazie all’aiuto di Francesca Mereu del FabLab Cagliari, sarà di dimensioni più ridotte. Inoltre il vaso è dotato di un sistema di comunicazione led e di una app che informa l’utente dei vari stati funzionali del vaso (se l’acqua o i biopesticidi sono finiti, se la batteria è quasi scarica).

Difficoltà. Ma come ogni idea d’impresa tante sono le problematiche che si incontrano durante il percorso verso la realizzazione. L’intuizione ha avuto una sua evoluzione ed è stata migliorata giorno per giorno, risolvendo alcuni problemi in modo da rendere il prodotto adatto ad ogni esigenza. “Le difficoltà riscontrate sono varie – racconta il CEO – da quelle di più semplice risoluzione a quelle più articolate, ma le abbiamo sempre affrontate senza lasciarci scoraggiare e abbattere. Nel risolverle abbiamo creato una rete di collaborazioni con esperti del settore, come con gli esperti dell’Agris Sardegna con i quali abbiamo studiato le esigenze di ortaggi e erbe aromatiche, ma anche all’interno dell’università con studenti di corsi differenti che hanno deciso di lavorare con noi. Ma oggi la sfida più grande sarà ottenere un finanziamento per realizzare il nostro progetto, ma siamo determinate”.

I prossimi passi delle tre studentesse saranno quindi mirati a far conoscere Jara, tramite eventi in cui chiunque potrà vedere il funzionamento e il design, ma anche creare le giuste connessioni per ottenere linfa vitale, ossia fondi, per arrivare a una sua produzione.

Alessandro Ligas

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share