Saviano a Nuoro: “Grazianeddu vi ha fatto credere di essere redento. E invece…”

Roberto Saviano arriva a Nuoro intorno alle 20 e 30 di ieri, poche ore dopo il clamoroso blitz delle Forze dell’ordine che ha portato all’arresto dell’ex primula rossa del Supramonte, Graziano Mesina. Ad attenderlo da qualche ore migliaia di persone. Quando sale sul palco per la presentazione del suo ultimo libro, il corso Garibaldi è ormai diventato un fiume umano. E non può che attaccare il suo discorso partendo dal fatto di cronaca della giornata: “L’inchiesta che si è conclusa oggi- ha detto Saviano- è salita agli onori della cronaca perché c’è Grazianeddu che ha fatto credere a tutti di essere cambiato. Qualche giorno fa Mesina è andato persino al festival di letteratura di Gorizia: è passato per eroe, perché ha finto di essersi redento, mentre in Sardegna, secondo quanto ci hanno raccontato oggi gli inquirenti, organizzava un sequestro di persona e da anni era a capo di un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio della droga. La notizia è stata data con molto risalto e ha destato scalpore solo perché c’era lui. E’ come se in Sardegna questo vi avesse fatto aprire gli occhi, altrimenti si pensa che il narcotraffico esista in Calabria e in Campania ma non in quest’isola. In Sardegna entrano ogni anno 600 chili di droga per 200 milioni di euro all’anno. In questa inchiesta erano coinvolti due gruppi in contatto da anni con i Calabresi che spacciavano la coca. E il dato del consumo di coca tra i ragazzi delle scuola superiori, qui è più alto che nelle altre parti d’Italia”.

Saviano ci mette l’anima per spiegare che gli occhi bisogna aprirli davvero perché non c’è niente a suo dire che spaventi i “grandi affaristi della droga” come la persone informate: “Quando succedono questi fatti si si dice “ma si sapeva”: non si sapeva niente invece. Perché bisogna vedere cosa c’è dietro, come vengono investiti i soldi. I centri commerciali che nascono come funghi, case, agriturismi, aziende di altro tipo. Il meccanismo è sempre lo stesso: il danaro diventa azienda, che diventa lavoratori, che diventano voti e diventano pressioni forti sul territorio per determinarne la politica. L’economia del nostro paese è un’economia criminale, ma i politici continuano a litigare per le indennità degli scontrini. Non c’è una proposta reale per riprendersi i soldi accumulati illecitamente dalla malavita. L’investimento in coca dà guadagni spropositati: se investi mille euro in coca, puoi avere un guadagno di 186 mila euro. Di fronte a cifre del genere è ovvio che si sparge sangue”. Il pubblico lo ha atteso per più di un’ora, e lo ha ascoltato in piedi per almeno un’ora e mezzo.

L’ossessione. Si è fatto tardi, ma prima di salutare tutti racconta la “sua ossessione” per quella che è diventata la sua ragione di vita: “Mi alzo la mattina col pensiero che devo far sapere alla gente quanto più possibile, perché bisogna combattere il narcotraffico Voi in Sardegna dovete informarvi e capire. Lo sapete che avevate un laboratorio a Olbia dove veniva cristallizzata la coca in forma liquida che arriva in Sardegna tramite i porti? Questo viene considerato un territorio sicuro dalla malavita. Siete una terra privilegiata per lo stoccaggio della droga che arriva dall’Africa e da altre parti del mondo, così come Napoli. L’unico modo per debellare questi traffici è prendere coscienza di ciò che c’è dietro e sviluppare politiche attive per bloccare questi signori”.

Maria Giovanna Fossati

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