Cortes apertas a Teti e Gadoni

Da venerdì 30 novembre a domenica 2 dicembre l’Autunno in Barbagia fa tappa a Teti e Gadoni, rispettivamente nella Barbagia di Ollolai e in quella di Belvì. Il primo centro propone un fine settimana incentrato sull’archeologia, il secondo punta alle tradizioni più genuine. In entrambi i casi non mancherà la possibilità di scoprire e gustare i migliori prodotti locali.

 

Teti “Sos iscusorzos de Teti” è il nome dato alla manifestazione che verrà inaugurata venerdì 30 novembre. Sabato si ricomincia con la degustazione dei prodotti locali. Nel pomeriggio, dalle 15, il Museo archeologico ospita un convegno dibattito curato dall’archeologo Matteo Tatti con la partecipazione di Nadia Canu, Antonello Farina e Eliana Natini (Soprintendenza beni archeologici province di Sassari e Nuoro), Anna Depalmas (Università di Sassari), Fabrizio Delussu (Museo Archeologico Dorgali). Seguirà l’accensione dei falò e la rappresentazione ”Sos Iscusorzos de Teti… come tutto ebbe inizio… il rinvenimento dei Bronzi di Abini”, con la partecipazione delle maschere tradizionali barbaricine, i gruppi folk, i cori e gli organettisti locali. Domenica potrà essere visitata una mostra espositiva abbinata a un laboratorio di Archeologia sperimentale a cura dello scultore e ricercatore Pietro Longu. Più tardi i ragazzi servizio civile proporranno ”Pintadera, Pintapane, Pintacara, Pintatela’: studi sui possibili usi della Pintadera di Teti”. Previsto anche un convegno dal titolo ”I Magisteri costruttivi nuragici”. Durante le giornate di sabato e domenica sono in programma esposizioni, degustazioni e dimostrazioni della preparazione dei prodotti tipici e dei manufatti artigianali locali.

Il paese Il paese trova nella Barbagia di Ollolai, a oltre 700 metri di altitudine. Il centro storico conserva ancora intatti molti dei suoi antichi scorci. Le chiesa parrocchiale è dedicata a Santa Maria della Neve che risale agli anni 20 del ‘900 e si trova al centro dell’abitato. Poco lontano, alla periferia di Teti, la chiesa di San Sebastiano ricostruita sui resti di una struttura le cui origini si collocano intorno al 1600. L’abitato si estende nel versante nord Punta Sa Marghine (che arriva a 956 metri di altezza). Il panorama che si può ammirare è notevole: dalla valle del Taloro con il lago artificiale di Cucchinadorza, al Gennargentu, con un colpo d’occhio che abbraccia il Supramonte, il Goceano, il Marghine e l’oristanese. Lecci, roverelle, querce da sughero e macchia mediterranea costituiscono la gran parte della vegetazione, non mancano ciliegi, mandorli e noci. Ma la zona è nota anche per la grande quantità di funghi che si possono trovare nel periodo autunnale. La zona di Ghelei è particolarmente ricca la fauna con volpi, martore, cinghiali ma anche aquile reali, poiane e sparvieri. Diversi i corsi d’acqua che attraversano il territorio: oltre al Rio Taloro, ci sono il Rio Mammone e il Rio Bisani. Numerose anche le sorgenti, la più conosciuta è quella di su Cantaru, lungo la strada che conduce da Teti ad Austis. Rilevanti anche le testimonianze archeologiche tanto che negli anni 90 è stato inaugurato un museo che ospita numerosi reperti ritrovati nel territorio, provenienti in parte dai villaggi nuragici di Abini, S’Urbale, Carratzu e Su Ballu. Da visitare anche i nuraghi di Alinèdu e di Turria e diverse tombe di giganti. Tra le specialità gastronomiche, oltre il pane di fresa, i culurzones (ravioli) a cosidura e diversi formaggi. Da gustare soprattutto i dolci tipici come su bufulitu e su bastone.

Per chi intende programmare un fine settimana a Teti è utile appuntare questi indirizzi: Agriturismo ”Abini ”, località Abini, (0784 68274 oppure 3388025820); Agriturismo ”Buzarzu ” località Buzarzu (3896794656); Ristorante pizzeria ”l’Oasi”, via Trento (0784 68211); B&B ”Teteleuni” di Tomasina Soddu, viale San Sebastiano, (0784 68124); B&B ”Shardana”, via Trento 10, (0784 68211). Informazioni: Comune di Teti (0784 68023, cellulari: 3451092879 – 3492452799 – 3400631620); Centro Commerciale Naturale ”Bidda Mia” (078468211, cellulari 3402974371 -3486129425)

Gadoni Anche le Cortes gadonesi aprono venerdì 30. In serata è prevista una gara poetica. Sabato, a partire dalle 8 del mattino cominceranno le visite guidate alla miniera di Funtana Raminosa con i bus navetta (partenza dalla piazza IV Novembre). In paese si potranno visitare invece le antiche case, le mostre e le esposizioni. “Casa Floris dal 1897” ospita invece la mostra fotografica “Boghes”, curata da Mimmo Caruso. Nel pomeriggio la rassegna “Viaggio nella tradizione 2012″ con il convegno dibattito ”Limba sarda e identidade”. Dopo il tramonto l’accensione del falò e la degustazione di prodotti tipici locali. La sera balli e canti in piazza. Domenica mattina Casa Floris ospita ”L’asta del vino” e il concerto di mezzogiorno con il coro Boghes de gaudiu onu. Una sfilata di costumi tradizionali animerà le vie del centro. Oltre al coro partecipano il Gruppo folk Santa Barbara, la maschera tipica locale Maimoni e Grastula, Su Pimpirimponi di Sadali, Sa Facciola Meanese, le launeddas della scuola Burranca e l’organetto di Paride Peddio. Nel pomeriggio preparazione e degustazione del torrone e ripoproposizione dell’antico rito ”Sa Fracchera e is concas de mortu”. A seguire la degustazione di ”culurgiones frittus”, ”Cocoi e erda” e altri piatti tipici della Barbagia a cura del Centro Commerciale Naturale. La manifestazione si concluderà con canti e balli intorno a un falò.

Il paese A sud ovest dal massiccio del Gennargentu, a circa 700 metri di altezza, Gadoni fa parte della Barbagia di Belvì. Non lontano dal Flumendosa il paese ha un territorio particolarmente boscoso La zona intorno al Flfiume è infatti ricca di gole, e dirupi e pareti rocciose ripidissime, come quella di Lattinazzu. Interessante la guglia rovesciata chiamata su Campanili, alta 80 metri. Nella foresta di Corongia e nelle zone di Bidulau e Sa Murta domina una natura selvaggia, incontaminata. Il bosco è fitto e nei dintorni si trovano anche numerose specie di orchidee. Gli amanti delle escursioni più avventurose non dovrebbero perdere l’occasione di visitare le grotte Gruttas Albas e di Gruttas de Perdu. Da segnalare anche su Disterru e Luritta e altre formazioni rocciose particolari che caratterizzano il territorio. Il centro storico, sottoposto in anni recenti a interventi di riqualificazione, è senza dubbio suggestivo con le sue case di pietra che si affacciano tra vicoli e scalinate. La chiesa parrocchiale di Gadoni è dedicata a Maria Vergine Assunta e risale al XVII secolo. I gadonesi sono molto affezionati anche alla chiesa di Santa Marta, consacrata nei primi anni del ‘500 e riedificata nel 1950. L’economia e la vita sociale di Gadoni erano storicamente improntate all’agricoltura e alla pastorizia. La miniera di Funtana Raminosa ha influenzato notevolmente lo sviluppo successivo del paese, così come la sua crisi e la sua chiusura negli anni 80 del ‘900. La miniera fa parte della rete dei siti del parco Geominerario della Sardegna. Tra i prodotti tradizionali Sa burra, un tappeto tipico derivato dalla lavorazione della lana e colorato con erbe tintorie. Di recente i gadonesi hanno recuperato l’antico rito de Is Fraccheras, che si tiene il 2 novembre, giorno dei morti. La fracchera è una lunga fascina alla cui estremità viene dato fuoco: i partecipanti devono portarla, senza lasciarla spegnere, lungo le vie del paese, ai lati del percorso Is concas de mortu, zucche svuotate con lineamenti di teschi illuminate da candele poste al loro interno.

Per mangiare a Gadoni si può prenotare al Ristorante da Telemaco (3334789646) o a La galleria della pizza (3473477351). Per dormire è possibile contattare il B&B Forreddus e frakkas (3485433676) o il B&B Laraccuddu (0784625798). Per informazioni: Comune di Gadoni (3662781482, Fax 0784625933.

Lucilla Fanelli

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