Cagliari, Nadal a pranzo in via Sonnino: ‘Ha gradito i culurgiones all’Esterzilese’

“Sembrava un normale gruppo di turisti coi trolley, ma solo quando sono entrati per mangiare ci siamo accordi che tra quelle otto persone c’era il grande campione Rafa Nadal“. Al ristorante ‘1 più 1‘ di via Sonnino a Cagliari non si aspettavano un cliente di quel calibro e hanno accolto a braccia aperte uno degli sportivi più importanti di tutti i tempi. “Ha ordinato pesce spada, patatine fritte e Coca-cola, ma ha gradito moltissimo anche i culurgiones all’Esterzilese – racconta il titolare, Mario Lai – quando hanno finito di mangiare si è lasciato fotografare molto cordialmente”. Increduli gli altri clienti che lunedì hanno pranzato nei tavoli vicino al gigante del tennis. “Un signore ha avvisato il figlio, che si è fiondato da Nora per poter incontrare il suo grande idolo – aggiunge Giuseppe Lai – quando è arrivato, da grande appassionato di tennis, era veramente emozionato”.

Dopo la sconfitta con Roger Federer nella semifinale di Wimbledon, il tennista spagnolo è volato in Gallura dove ha passato diversi giorni tra Porto Cervo e Porto Rotondo, ma nessuno poteva aspettarsi di trovarlo nella sala interna di un ristorante in via Sonnino a Cagliari. Non è la sua prima volta nel capoluogo sardo perché non aveva ancora compiuto 17 anni quando nel 2003 aveva partecipato alla quinta edizione del Sardinian international Championship perdendo la finale sulla terra battuta del Tennis Club con Filippo Volandri. Sedici anni dopo, il gigante del tennis Rafa Nadal è tornato a Cagliari.

“Gli ho chiesto un autografo per una nostra cliente, una nonnina di 90 anni che ha giocato a tennis fino a pochi anni fa – racconta Serenella Ghiani – ma, soprattutto, gli ho portato il suo messaggio: ha detto di non farla piangere quando perde le partite. Fino a quel momento era molto serio, ma a quel punto ha riso molto divertito”. Dopo le foto di rito col personale e gli avventori, Nadal e gli amici hanno lasciato il ristorante. “Poi mi sono accorta che aveva dimenticato il suo cappellino e, da brava cameriera, sono corsa fuori per restituirglielo. Ma erano già andati via – conclude -. Lo conserviamo qui al ristorante, così se vuole ha la scusa per tornare a trovarci”.

Marcello Zasso

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