Turismo, sindacati sul piede di guerra: “L’assessore ci ha escluso dall’incontro”

C’è uno strascico di polemica per l’incontro, tutto al maschile, convocato dall’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, la scorsa settimana a Cagliari, per fare il punto sulle strategie per lo sviluppo del settore nell’Isola. A scagliarsi contro l’assessore sono le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, nelle loro rappresentanze di categoria (Filcams, Fisascat e Uiltucs) per non essere stati considerati nell’organizzazione dell’incontro che ha visto partecipare, oltre ai rappresentanti istituzionali, anche i principali ‘stakeholders’ delle compagnie di trasporto navale, delle associazioni di categoria degli operatori e degli aeroporti.

“Benché scettici sull’effettiva utilità degli stati generali, siamo rimasti sorpresi per il mancato invito – scrivono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil (Nella Milazzo, Giuseppe Atzori e Cristiano Ardau) -, riteniamo che non sia a questo punto scontato, ricordarle che le nostre federazioni rappresentano i lavoratori impiegati nel settore; capitale del settore fatto di persone che ogni giorno prestano servizio portando il loro fattivo contributo. Abbiamo l’impressione che il rilancio di questo settore stia passando per una ristretta élite, designata secondo criteri che ancora ci sfuggono ma che di sicuro non vede la presenza dei sindacati dei lavoratori”.

“È chiaro che gli stati generali del turismo abbiano rappresentato solo un momento di visibilità diverso invece dalle convocazioni di assise istituite dalla legge e in luogo di adozioni reali di risoluzioni strategiche per il settore. La Sardegna non è turistica e non vuole diventarla e il fatto di non aver invitato i sindacati dei lavoratori è la cartina di tornasole di un assessorato che ancora si deve cimentare su azioni concrete per questo settore”, si legge ancora nella nota congiunta. Per i sindacati se l’assessorato avesse coinvolto anche le parti sociali, “queste avrebbero potuto dare preziose indicazioni in materia di destagionalizzazione, destinazione turistica, stereotipi pubblicitari, competitività aziendale che passa per il benessere lavorativo e l’accrescimento delle  competenza professionali degli addetti”. (mar.pi.)

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