Tavolini a Villanova, Confcommercio: “Non si può uccidere un’attività per la musica all’interno del locale”

Dopo la botta a due locali di piazza San Domenico a Villanova – il Florio e Ninnos, sanzionati con la perdita dei tavolini esterni per diciotto mesi – scende in campo Confcommercio Sud Sardegna per affrontare il nodo del regolamento comunale che ha mostrato “diverse criticità”. Il tema è quello della concessione dello spazio pubblico solo per la somministrazione di roba da bere e da mangiare: se esce fuori musica dal locale – anche a basso volume – il rischio è quella di una sanzione. Con un evidente paradosso: in assenza della concessione lo stesso locale può avere musica all’interno e farla sentire anche all’esterno. “Capiamo la necessità di normare e di ristabilire il principio di legalità, ma le tante sanzioni oggi non sono il termometro della presenza dell’amministrazione e del controllo, ma anzi sono la dimostrazione di come forse palazzo Bacaredda si sia allontanato dalla reale interpretazione dei fenomeni – ha detto il presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna, Emanuele Frongia -. Oggi non si può portare alla morte economica un’attività a causa della musica all’interno del locale”.

L’obiettivo è quello di ridiscutere le norme e pianificare la città del futuro. È necessario certo bilanciare le esigenze di tutti – residenti, cittadini-fruitori di spazi e servizi, locali – ma senza “uccidere le attività”. “Oggi Cagliari è cambiata, la crescita turistica ha contribuito alla crescita della nostra categoria, ma allo stesso tempo ha fatto emergere diverse criticità – ha detto Frongia – nell’incontro della sede cagliaritana di Confcommercio -. In tutti questi anni il dialogo con l’amministrazione è sempre stato positivo, ma oggi ci rendiamo conto che è arrivato il momento di una profonda riflessione sul futuro e sulle norme che regoleranno le nostre attività a Cagliari”. Tra le criticità emerse: il regolamento sull’occupazione del suolo pubblico e la sua applicazione per quanto riguarda le fonti sonore, l’applicazione del coefficiente Asl per l’esterno e relative sanzioni. E ancora: il piano del risanamento acustico e la raccolta differenziata che ad oggi se sulla carta ha portato a una città più pulita nella pratica ha ribaltato sugli operatori l’onere del servizio. E sui parametri di riferimento relativi all’occupazione del suolo pubblico esterno che sono quelli utilizzati dalla Asl per gli spazi interni. “Come è possibile che un qualcosa che normi una situazione contemplata per l’interno dei locali venga attribuita senza una reale logica anche all’esterno?”. (A.T.)

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