Sardex apre all’azionariato popolare: “Ora nuove opportunità per le imprese”

Parte oggi la campagna di finanziamento collettivo targata Sardex la società italiana, nata in Sardegna, che aiuta le piccole e medie imprese a sviluppare i loro business con una formula innovativa, senza intaccare la liquidità in euro.

In termini tecnici si tratta di un’operazione di Equity crowdfunding. “Grazie a un marketplace digitale e al supporto di broker dedicati – fa sapere la Spa -, Sardexpay consente alle imprese che aderiscono alla community di trovare nuovi clienti e fornitori, e di  acquistare e vendere beni e servizi grazie all’utilizzo di una moneta complementare che circola tra gli iscritti. È anche possibile ottenere linee di credito aggiuntive a tasso zero, coinvolgere i propri dipendenti attivando programmi di welfare aziendale e fidelizzare i consumatori finali con operazioni di cashback in crediti Sardex”.

SardexPay, evoluzione del marchio originario, ha varcato i confini nazionali suscitando a livello internazionale l’interesse della London School of Economics, di prestigiose riviste e giornali quali Nature e il Financial Times, ed è stata citata come esempio di economia sostenibile nel documento “Verso l’economia di Francesco. Ma io cosa posso fare?”. Negli anni su Sardex hanno puntato diversi grandi investitori tra cui Cdp venture capital Sgr, Primomiglio Sgr, Innogest, Fondazione di Sardegna. “Nel 2020, primo anno del nuovo e ambizioso piano industriale – si legge in una nota -, tutti gli obbiettivi di sviluppo e redditività sono stati centrati: i nuovi iscritti sono aumentati del 73%, le regioni servite sono 15, i costi operativi sono stati ridotti del 25% e il margine industriale è positivo. Si apre ora la seconda fase del piano per accelerare la copertura all’intero territorio nazionale, far crescere la community, rilasciare nuovi servizi e migliorare ulteriormente l’esperienza utente”.

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L’azienda si apre così a un azionariato diffuso e lo fa grazie a un aumento di capitale offerto al mercato attraverso la piattaforma BacktoWork, partecipata da Intesa San Paolo. L’operazione è sostenuta da Cdp venture capital Sgr, Primomiglio e fondazione di Sardegna che convertiranno in capitale un prestito obbligazionario da 2,4 milioni di euro che avevano sottoscritto e versato nel 2020.

Le sottoscrizioni sono aperte da oggi, 14 aprile, sulla piattaforma Backtowork, con un obbiettivo massimo di raccolta pari a 2,5 milioni di euro. “L’avvio della campagna di crowdfunding è il simbolo di una nuova fase per Sardex e contribuirà in modo significativo a consolidare l’attuale fase di crescita ormai di carattere nazionale – afferma il presidente Carlo Mannoni -. Tutto questo mantenendo la massima attenzione ai propri utenti e ai servizi. Significa aumentare l’impatto del progetto sull’intero contesto economico nazionale”. Un’opportunità per gli investitori, come sottolinea Gianluca Dettori di Primomiglio: “È un passo importante che corona un sogno immaginato fin da subito, un primo passo per far partecipare alla vita aziendale tutti quelli che come noi credono in un nuova economia basata sulla forza di una comunità”.

“Abbiamo dimostrato quanti benefici può garantire la nostra proposta all’economia reale – spiega l’amministratore delegato di Sardex, Marco De Guzzis -. Siamo grati ai nostri investitori e iscritti e a tutti coloro che sottoscriveranno quote nel corso della campagna perché avremo la possibilità di moltiplicare il nostro impatto a favore delle Pmi italiane”. “Da sempre – aggiunge Gabriele Littera, co-founder e manager di SardexPay – abbiamo scelto di essere vicini agli imprenditori che hanno condiviso il nostro modello. Vogliamo ampliare ancora di più questo senso di partecipazione delle persone ad un nuovo modello di economia”.

“Abbiamo coinvolto migliaia di imprese in ben 15 regioni – conclude Franco Contu tra i fondatori e manager di SardexPay – il nostro lavoro è dedicato quotidianamente a diffondere i nostri valori e garantire una community partecipata che porti maggiori occasioni di business. È per questo motivo che abbiamo scelto di aprire le porte dell’azionariato non solo ai nostri iscritti ma anche al pubblico”.

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