Si definiscono la “community dell’economia reale“, stanno crescendo non solo in termini economici e di numero di aderenti alla rete della loro moneta virtuale – la prima in Italia – e ora sono anche stati inseriti nel documento “Verso l’Economia di Francesco. Ma io cosa posso fare?”. Il documento è un contributo all’invito rivolto lo scorso anno da Papa Francesco a chi oggi in tutto il mondo “sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”.
E per il team di Sardex, azienda innovativa del settore FinTech, leader proprio nello sviluppo e gestione del circuito economico alternativo, quello di praticare un’economia diversa e solidale è un marchio di fabbrica. Lo ha spiegato Marco De Guzzis, amministratore delegato della società nata in Sardegna dieci anni fa, in una recente intervista al telegiornale SkyTg 24. “La nostra rete ad oggi ha diecimila imprese in tutta Italia e registrato 1,6 milioni di transazioni in questi anni, non ci siamo fermati nemmeno con la pandemia, anzi abbiamo investito e ci siamo allargati perché rappresentiamo anche un sostegno alla liquidità delle imprese”.
Ora la rete Sardex conta 15 regioni aderenti e mira all’espansione nelle restanti, soprattutto al Sud: “Più imprese stanno dentro la rete, più è facile all’interno trovare tutto ciò di cui si ha bisogno”. I guadagni di Sardex sono tutti sugli abbonamenti attraverso cui un’impresa si iscrive al circuito, “nessun altro costo è a carico dell’impresa che lavora con Sardex, nessuna commissione sul transito né per la consulenza dei nostri broker”.