Per il mercato del lavoro in Ogliastra il 2015 è stato un anno nero. Lo conferma il Servizio statistiche regionale sui dati Istat e lo annuncia il presidente di Confindustria della Sardegna centrale Roberto Bornioli. L’anno scorso quasi tutti gli indicatori sono stati in flessione e il territorio ogliastrino ha raggiunto la cifra delle 20 mila persone senza lavoro, tra inoccupati e disoccupati su una popolazione di 57 mila abitanti.
“Sono diminuiti gli occupati e si sono persi 700 posti di lavoro, passando da 18.700 a 18.000 occupati con un calo del 3,8 per cento – spiega Bornioli -. Il dato più preoccupante riguarda gli inattivi, coloro che non hanno lavoro e neppure lo cercano, aumentati di 900 unità, un balzo del 5,6 per cento, fino a raggiungere nel corso del 2015 quota 16.600, quasi un terzo della popolazione pari a 57mila residenti. Considerando i 3.500 che hanno perso il lavoro e lo cercano, in Ogliastra ci sono 20mila tra disoccupati e inattivi”. Se si dà uno sguardo all’andamento dell’occupazione nei vari settori produttivi, si osserva che restano stabili gli occupati dell’agricoltura e dell’industria dove il calo del 34 per cento nell’edilizia viene compensato dall’aumento degli occupati nel settore manifatturiero. Perdono occupati il comparto del commercio, turismo e servizi, dove si è passati da 4.900 del 2014 al 4.300 del 2015. “Questi numeri – prosegue il presidente dell’associazione degli industriali – sono un campanello d’allarme dello stato di malessere dell’intero territorio ogliastrino e segnalano una Sardegna a due o persino a tre velocità con territori forti che corrono verso la ripresa e altre aree dell’isola che restano indietro. Bisogna prendere in mano la situazione e risolvere i tanti problemi pendenti da anni in Ogliastra”.