Lo sviluppo economico e turistico dell’isola di Sant’Antioco – nel Sulcis – è strettamente legato alla realizzazione di nuove infrastrutture, in particolare al nuovo collegamento con la terra ferma e allo sviluppo portuale, commerciale e turistico, della piccola isola.
Questi i temi affrontati ieri mattina in una tavola rotonda pubblica organizzata dal consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci che ha visto la partecipazione del coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, il presidente della Fondazione Banco di Sardegna Antonello Cabras, il direttore della Fiera di Cagliari Giampiero Uccheddu, i sindaci di Sant’Antioco e Calasetta, Mario Corongiu e Antonio Vigo.
Dai vari interventi emerge che il dilemma tunnel-ponte appare superato a favore di un nuovo ponte più efficiente, la cui progettazione è in corso di realizzazione, che con i suoi 30 metri di altezza permetterà il transito di natanti fino a 18 metri di altezza. Peraltro la sua costruzione è già finanziata con 40 milioni del Piano Sulcis, risorse che dovranno comunque essere impiegate entro l’anno.
Salvatore Cherchi ha evidenziato l’importanza che riveste la nuova infrastruttura nello sviluppo turistico dell’isola e dell’intero territorio, insieme allo sviluppo in campo alberghiero e termale, con ricadute occupazionali stimate in circa 1500 unità. In previsione anche nuove banchine nell’area ex Sardamag che permetteranno approdi a natanti anche di grandi dimensioni, fino a 25 metri. Il dragaggio del canale della laguna, anch’esso già finanziato dal Piano Sulcis, permetterà poi lo sviluppo del sistema portuale antiochense. Il sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu, oltre a evidenziare l’importanza dello sviluppo del porto commerciale, che deve fare rete con gli altri approdi del sud Sardegna, Cagliari in primis, ha posto l’accento anche sul superato sistema viario che collega Cagliari con il basso Sulcis, in particolare la statale 126 che non offre più standard di circolazione adeguati alle nuove realtà.
Ca. Ma.