Fondi Ue, programmato l’80% del Fesr. Paci: “La parola d’ordine è correre”

Sono in gran parte già programmate le risorse del Fondo di sviluppo regionale (Fesr) per il settennio 2014-2020: su un totale di 930 milioni, ce ne sono 590 (il 63 per cento) che risulta già destinato. Sono invece 162 i milioni (pari al 17 per cento) sui quali si stanno mettendo a punto i progetti. Ancora da pianificare la destinazione dei restanti 180 milioni (19 per cento).

Il Fesr è gestito dall’assessorato alla Programmazione, guidato da Raffaele Paci, che è anche il vicepresidente della Giunta. “Sui fondi europei – dice – la parola d’ordine è correre. Correre per non perdere neanche un euro. Stiamo lavorando proprio in questa direzione: siamo a un ottimo punto con la definizione degli interventi, siamo sicuri di centrare l’obiettivo nel 2018. Abbiamo ottime performance per esempio sulla programmazione territoriale, fortemente condivisa con gli enti locali, ma anche sulle iniziative di internazionalizzazione, agenda digitale, competitività delle imprese, energia sostenibile, strategia di specializzazione intelligente e qualità della vita”.

Il Fesr è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna e riguarda anche gli interventi di inclusione sociale e prevenzione del rischio idrogeologico. È diviso in sette diversi assi di cui l’assessorato di Paci ha diffuso il riepilogo sullo stato della spesa. Altra cosa sono il Fondo sociale europeo (Fse) e quello Fears, gestiti dagli uffici del Lavoro e dell’Agricoltura rispettivamente.

L’asse 1 del Fesr ingloba ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e innovazione. Ha una dotazione di 128 milioni. Sempre sul settennio 2014-2020, sono stati sinora programmati 48 milioni (38 per cento). Di prossima attivazione altri 55 milioni (43 per cento). Ancora da decidere la destinazione di 25 milioni (19 per cento).

L’asse 2 raccoglie le risorse per l’Agenda digitale. Lo stanziamento complessivo è di 130 milioni. L’importo è stato praticamente programmato nella sua totalità: risultano già avviati interventi per 125 milioni (96 per cento, tra cui la banda ultralarga). Quasi completo l’impegno di spesa su altri 5 milioni (4 per cento).

L’asse 3 del Fesr è dedicato alla competitività del sistema produttivo con un plafond di 213 milioni. Su 142 di questi (69 per cento) la programmazione è conclusa. Ci sono poi ulteriori 55 milioni sui quali si sta decidendo la destinazione (26 per cento). Le risorse ancora libere ammontano a 16 milioni (5 per cento).

L’asse 4 è quello su energia sostenibile e qualità della vita. Il totale finanziario è di 150,5 milioni. Gli interventi avviati sommano 127 milioni (87 per cento). Da ultimare i progetti su altri 4,5 milioni (3 per cento). Da programmare i restanti 19 milioni (10 per cento).

L’asse 5 raccoglie la tutela dell’ambiente e la prevenzione dei rischi. Complessivamente vale 56 milioni che sul fronte della spesa risultano così ripartiti: 37 milioni di interventi già decisi (67 per cento), mentre i restanti 19 milioni (33 per cento) sono ancora da programmare. Su questo asse non risultano impegni di spesa vicini all’attivazione.

L‘asse 6 comprende l’uso efficiente delle risorse e la valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e turistici. La somma totale per il settennio 2014-2020 raggiunge quota 165 milioni. Gli interventi già autorizzati sommano 60 milioni (36 per cento), quelli da avviare a breve valgono 1,5 milioni (1 per cento), mentre da programmare restano 103 milioni (63 per cento). Tra tutti gli assi del Fesr, questo è il più indietro.

Infine l’asse 7, per l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e a ogni forma di discriminazione. A disposizione ci sono 51 milioni. Di questi, 10 (pari al 21 per cento) sono già stati programmati. Di prossima attuazione altri 39 milioni (76 per cento). Risulta infine un ulteriore milione e 700mila euro (3 per cento) che va ancora impegnato.

“Ricordo che qualche mese fa – aggiunge Paci – è stata chiusa la programmazione 2007-2013 con un notevole successo: non solo sono state spese tutte le risorse disponibili, quindi neanche un euro è stato restituito a Bruxelles, ma risultano rendicontati progetti per il 104 per cento della cifra a disposizione, ovvero un  miliardo e 400 milioni di euro invece del miliardo e 300 erogato dall’Europa grazie all’integrazione con i fondi regionali”. L’assessore sottolinea: “L’inversione di tendenza è avviata: i fondi Ue sono un’occasione enorme per la Sardegna, siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti ma lavoriamo per migliorarli ancora”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Corte dei conti promuove Regione, Paci: “Abbiamo preso la strada giusta, lo sapevamo”

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