Dopo la battaglia per la riduzione dell’Irap il Partito democratico si prepara ad un nuovo confronto in Aula, già da martedì prossimo, per la discussione sul bilancio. Il Pd punta a recuperare un ‘tesoretto’ di 60 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per rimpinguare le risorse per la cassa integrazione e mobilità in deroga, provvedimento bocciato ieri a maggioranza.
“Riproporremo innanzitutto gli stessi emendamenti della Finanziaria – spiega Gian Valerio Sanna – con il recupero dei fondi attraverso la lotta agli sprechi, a partire dalla pubblicità istituzionale”. Il partito è preoccupato per le risorse che mancano a copertura della cig e della mobilità in deroga. Secondo un calcolo del capogruppo Giampaolo Diana, per il 2013 servirebbero oltre 300 milioni di euro per i circa 30 mila lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, con un costo medio di 10.500 euro a testa (circa 700 euro al mese, più gli oneri previdenziali). I democratici respingono gli attacchi di Sel, parlando di una battaglia in Aula “corretta ed equilibrata”, e replicano al senatore Luciano Uras: “non è vero che non abbiamo difeso il provvedimento – dice il vice presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini – non capisco questa critica”, mentre Diana, pur auspicando una ‘riconciliazione’ delle opposizioni in Aula, afferma che “Sel si è rivolta in maniera ingenerosa verso il Pd: se il partito di Vendola avesse garantito la presenza in commissione e in Aula, probabilmente non si sarebbe trovata a nascondere i propri limiti attaccando il Pd”.
Il giudizio complessivo del Pd sardo sulla Finanziaria 2013 resta “non positivo, perché non fa una profonda revisione della spesa che continua a spendere soldi virtuali e a non dare risposte”, come hanno spiegato i vertici del partito in una conferenza stampa questo pomeriggio in via Emilia. “Della Manovra disposta dalla Giunta è rimasta solo l’infrastruttura formale – ha detto il segretario regionale Silvio Lai -. Da una finanziaria basata su promesse e illusioni distrutte ad una ad una come il Sardex e le dichiarazioni di guerra allo Stato, siamo passati ad approvare una proposta delle opposizioni dopo un’interlocuzione con i rappresentanti dell’economia reale”. Il capogruppo in Consiglio regionale, Giampaolo Diana, ha invece sottolineato che “quella in cui siamo entrati in possesso è una Finanziaria fatta di demagogia e di spot, irricevibile da tutti, dalle imprese, dalle università e dagli enti locali. Siamo stati noi in grado di intercettare le richieste del sistema economico e sociale della Sardegna – ha aggiunto – abbiamo agito sull’Irap e vorremmo che l’abbattimento dei costi del lavoro non servisse solo ad aumentare gli utili, ma che queste risorse vengano utilizzare per incrementare l’occupazione. Secondo il consigliere regionale Franco Sabatini, “non si può fare una Finanziaria che non sia conseguenza di un progetto e di un’idea della Sardegna che non c’è, mentre è deludente l’atteggiamento di Cappellacci che gira tutte le televisioni e convegni per annunciare il risultato dell’Irap che non gli appartiene, ma ha solo il demerito di aver tentato di affossare questa proposta in tutti i modi”. “La riduzione delle aliquote Irap – ha osservato l’ex assessore Gian Valerio Sanna – dovrà servire a mantenere i livelli occupazionali nel sistema produttivo”, mentre per Giuseppe Cuccu, “è un atto che ci riconcilia con il mondo del lavoro”.
