La Sardegna è sempre più meta del lusso. È questo il primo elemento che si ricava dalla strana estate 2023, dove gli aeroporti continuano a far segnare numeri da record con addirittura un luglio d’oro (leggi qui i dati di Olbia, Cagliari e Alghero). Ma gli albergatori sono tutt’altro che contenti.
A luglio, fanno sapere da Federalberghi, c’è stato un calo tra l’8 e il 10 per cento. Ad agosto la flessione si attesterà tra il 4 e il 5 per cento. Il tutto esaurito ci sarà solo in alcune zone dell’Isola. “Faccio un esempio – ha detto all‘Ansa il vice presidente regionale dell’associazione,m Fausto Mura -: nel sud dell’Isola, Santa Margherita sta andando meglio rispetto a Villasimius e Costa Rei“.
Gli albergatori, in ogni caso, sperano nel last minute, nelle prenotazioni dell’ultimo minuto, ciò che potrà far cambiare il bilancio del Ferragosto 2023. “È un’abitudine che ci stiamo trascinando dalla pandemia – ha sottolineato Mura -. Nell’incertezza delle vacanze, per i problemi legati al virus, la tendenza era quella di prenotare due tre giorni prima dell’arrivo. Una pratica che si è consolidata anche adesso, sebbene il Covid sia alle spalle”.
Quanto alle tipologie di hotel, “i cinque stelle sono andati molto bene“, sottolinea il numero due di Federalberghi . Per il resto buoni risultati, ma il segno meno sembra inevitabile. “Le ragioni del calo – ha argomentato Mura – sono da attribuire soprattutto al problema dei trasporti: è il gap che dovremmo colmare con i nostri competitors. Ma è anche calato il potere di acquisto degli italiani”. Mura riflette sui prezzi: “Io direi che sono naturalmente aumentati: se cresce il costo dell’energia, è chiaro che l’albergatore è costretto a fare salire i prezzi. Ma in linea con la inflazione generale. Nel Sud Sardegna la forbice degli aumenti varia tra il 10 e il 18 per cento”.
Il vicepresidente degli albergatori fa un passaggio sui numeri degli aeroporti: “Si tratta di cifre indicative sul bilancio della stagione, i risultati veri dipendono dalla permanenza media del turista”. Mura è comunque certo che la Sardegna sta pagando il caro-aerei: “Bisogna garantire l’arrivo dei turisti senza prezzi eccessivi. Ma sarebbe giusto puntare anche sugli stranieri: ora tra turismo nazionale e internazionale siamo più o meno alla pari. Ma se arrivassimo a un 60-70 per cento di stranieri, ne trarrebbe beneficio anche l’allungamento della stagione con le vacanze meno concentrate su agosto e spalmate anche sugli altri mesi”.