Accise, niente più passaggio a Roma. Paci: “Incasso diretto della Regione”

Scatta la semplificazione per la pagamento delle accise su energia elettrica e gas: lo annuncia l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. Ecco cosa cambia.

Scatta la semplificazione per la pagamento delle accise su energia elettrica e gas, un’imposta che riguarda esclusivamente le imprese. Da quest’anno non saranno più necessari due versamenti diversi: basterà compilare un unico F24 che, in automatico, destinerà 1/10 decimo della tassa nelle casse dello Stato e 9/10 in quelli della Regione.

È l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, ad annunciare lo snellimento della procedura. “È una prima attuazione – dice l’esponente della Giunta – del riversamento diretto delle imposte, come concordato con il Governo”. La semplificazione ruota intorno all’articolo 8 dello Statuto sardo che fissa la compartecipazione delle imposte tra Roma e Cagliari, prevedendo per la Sardegna la riscossione diretta. Di fatto questo passaggio era inapplicato perché mancavano le norme di attuazione. La svolta un anno fa, quando la Giunta di Francesco Pigliaru ha prima scritto le stesse norme e poi ottenuto l’approvazione da parte del Governo, nell’ambito della Vertenza entrate. Adesso quell’intesa viene messa in pratica.

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L’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci

Sulle accise il versamento unico sostituisce il bonifico bancario che le imprese erano obbligate a fare sui 9/10 dell’imposta. Il decimo restante, invece, veniva saldato con un F24. Tutti i soldi finivano comunque nelle casse dello Stato che poi li rigirava alla Sardegna. “Adesso – continua Paci – con una semplice distinzione di codici la Regione incassa direttamente la propria quota e le imprese evitano il doppio versamento con una procedura più snella”.

Il prossimo obiettivo dell’Esecutivo è arriva a un’identica semplificazione anche su Iva (imposta sul valore aggiunto) e Irpef (tassa sui redditi), per le quali alla Sardegna spetta una compartecipazione di 9/10 e di 7/10 rispettivamente. “Stiamo lavorando – continua Paci – perché la riscossione diretta avvenga già dal prossimo luglio rendendo immediata la disponibilità del gettito incassato”.

Il riconoscimento diretto della quota di accise riallinea, in qualche modo, la strategia del centrosinistra che il 28 ottobre scorso aveva approvato la legge che istituiva l’Agenzia sarda delle entrate. Ma il governo di Paolo Gentiloni l’ha impugnata nella seduta del 23 dicembre sostenendo che “alcune norme eccedono dalle competenze statutarie della Sardegna e invadono quella riservata allo Stato dalla Costituzione, violando l’articolo 117 sul sistema tributario (comma 2, lettera E) e l’articolo 97 sul principio di buon andamento della pubblica amministrazione (comma 1).

L’Agenzia delle entrate aveva messo d’accordo l’intera maggioranza su proposta del Partito dei Sardi. Infatti sulla riscossione diretta delle accise interviene il leader Paolo Maninchedda, nonché assessore ai Lavori pubblici. “Per la prima volta dopo più di sessant’anni di autonomia servile – si legge in una nota -, i contribuenti sardi potranno, con un semplice codice, versare i 9/10 dell’accisa sull’energia elettrica e sul gas direttamente nelle casse della Regione. È finito il viaggio a Roma dei nostri soldi: comportava che una parte della nostra ricchezza rimanesse impigliata nelle reti saccheggiatrici dello Stato, come ancora per poco accade con i celeberrimi accantonamenti provvisori per gli equilibri di finanza pubblica. Si iniziano a vedere le prime applicazioni dell’inversione del gettito fiscale perseguito con le norme di attuazione e con la legge sull’Agenzia delle Entrate. Questo è un grande risultato indipendentista e progressista che nessun pessimismo, negazionista e militante sempre per il peggio, può negare”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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